Università Unimarconi

19 marzo, festa del papà, Poste Italia: il valore della genitorialità

ROMA- Nel giorno della Festa del Papà, Poste Italiane celebra questa importante ricorrenza attraverso la testimonianza diretta di uno dei 10 papà, dipendenti dell’Azienda in provincia di Viterbo che in questi ultimi mesi hanno usufruito delle misure previste nell’ambito delle politiche della famiglia, in particolare in materia di tutela e sostegno della genitorialità.
Poste Italiane, oramai costantemente su posizioni di avanguardia sull’ampio terreno della responsabilità sociale d’impresa, nell’ambito della valorizzazione della genitorialità ha previsto in diverse situazioni un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello indicato dalla legge. Ad esempio, alle mamme, ma anche ai papà che fruiscono del “congedo parentale” nei primi sei anni di vita del bambino, l’Azienda riconosce l’80% della retribuzione per i primi due mesi, invece del 30% previsto dalla legge.
Aldo Cignini, 34 anni, padre di Athena, un mese di vita, in Poste Italiane dal dicembre del 2014 con il ruolo di referente commerciale di zona, presso la filiale di Viterbo, in Via Ascenzi, racconta il suo percorso e le sue scelte mirate a equilibrare il ruolo di lavoratore con la consapevolezza dell’importanza della figura paterna sin dai primi anni di vita dei bambini.
“Ho usufruito di sei giorni, dei dieci previsti, del congedo di paternità obbligatoria – commenta Aldo – sostanzialmente per dare assistenza a mia moglie che ha affrontato un parto particolarmente delicato con un cesareo e ha avuto bisogno del mio aiuto. Anche per i giorni successivi alla nascita della bimba che sono quelli più delicati, tutte cose nuove, notti insonni, dubbi e timori ma soprattutto nuove emozioni, momenti che non torneranno e che ti danno delle sensazioni irripetibili e che vanno goduti appieno.”
Secondo quanto previsto dalla normativa attualmente in vigore, infatti, il congedo di paternità è fruibile entro il quinto mese di vita del bambino nella misura di dieci giorni di congedo obbligatorio, che possono essere goduti anche in via non continuativa, per gli eventi parto, adozione o affidamento avvenuti successivamente al 1° gennaio 2021. Il congedo parentale, invece, spetta ai genitori naturali, che siano in costanza di rapporto di lavoro, entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo tra i due genitori non superiore a dieci mesi. I mesi salgono a 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi.
“Ho scelto di usufruire di questi strumenti di supporto alla famiglia – prosegue Aldo – perché penso che prendersi cura dei propri figli, oltre che una gioia immensa, sia un dovere per ogni genitore”.
Poste Italiane- Media Relations

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