“20 classici per una biblioterapia”, proseguono gli incontri alla Biblioteca Consorziale di Viterbo

VITERBO – Venerdì 12 maggio alle ore 17.30, si svolgerà il terzo incontro della rassegna “20 classici per una biblioterapia” curata dallo scrittore e saggista Giuseppe Manfridi, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Consorziale di Viterbo (Viale Trento, 18E, secondo piano).

In questo terzo incontro Giuseppe Manfridi affronterà due importanti autori della letteratura mondiale: Dino Buzzati e Franz Kafka.

Agli utenti presenti, seguendo l’usanza ormai consolidata della Biblioteca Consorziale di Viterbo, sarà fatto omaggio delle opere oggetto della performance in modo da portare avanti questo innovativo esperimento di biblioterapia: costruire una piccola biblioteca in tutte le case.

Sinossi delle opere:

IL Processo, Franz Kafka

Josef K. condannato a morte per una colpa inesistente è vittima del suo tempo. Sostiene interrogatori, cerca avvocati e testimoni soltanto per riuscire a giustificare il suo delitto di “esistere”. Ma come sempre avviene nella prosa di Kafka, la concretezza incisiva delle situazioni produce, su personaggi assolutamente astratti, il dispiegarsi di una tragedia di portata cosmica. E allora tribunale è il mondo stesso, tutto quello che esiste al di fuori di Josef K. è processo: non resta che attendere l’esecuzione di una condanna da altri pronunciata.

Il deserto dei Tartari, Dino Buzzati:

Giovanni Drogo, un sottotenente, viene mandato in una lontana fortezza. A nord della fortezza c’è il deserto da cui si attende un’invasione dei tartari. Ma l’invasione, sempre annunciata, non avviene e l’addestramento, i turni di guardia, l’organizzazione militare, appaiono cerimoniali senza senso. Quando Drogo torna in città per una promozione, si accorge di aver perso ogni contatto con il mondo e che ormai la sua unica ragione di vita è l’inutile attesa del nemico. Tornato alla fortezza, si ammala e proprio allora accade l’evento tanto aspettato: i tartari avanzano dal deserto. Nell’emozione e nella confusione del momento, senza che lui possa prendere parte ai preparativi di difesa, Drogo muore, dimenticato da tutti.

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