21 dicembre, il solstizio d’inverno illumina una “Stella di Natale” nell’Abbazia cistercense di San Martino al Cimino

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Il solstizio d’inverno è un avvenimento importante che si celebra sin dall’antichità perchè segna il momento di transizione tra l’autunno e l’inverno e ne caratterizza la giornata più breve dell’anno. Dal punto di vista astronomico in questo 2024 il solstizio d’inverno cade il 21 dicembre.

E proprio in attesa del solstizio che si ripete ogni anno, Stefano Cavalieri, appassionato della materia, da qualche tempo ha messo in atto nell’antica Abbazia cistercense di San Martino al Cimino, con riprese non solo fotografiche, uno studio delle luci come manifestazione del sacro, (o ierofania dal greco antico hierós, “sacro”, e phainein, “mostrare”, ndr). Ed ha fatto una scoperta importante per la storia della chiesa abbaziale.

Lo studio, basato sull’orientamento del luogo in cui ci si trova l’abbazia e sul suo rapporto con l’illuminazione solare, ha riportato alla conoscenza un momento eccezionale destinato a incantare non solo visitatori ma anche appassionati di storia e spiritualità: la“Stella di Natale-San Martino”. L’appuntamento in Abbazia è per sabato 4 gennaio, alle ore 11,15 (ultimo giorno del solstizio) dove, accompagnati dalle imperdibili narrazioni dello storico Colombo Bastianelli, sarà possibile assistere, in questo evento straordinario, alla proiezioni delle luci.

Il fenomeno luminoso, visibile esclusivamente nel periodo natalizio, si manifesta nell’abbazia in due momenti di grande suggestione. All’alba la luce proiettata dalle monofore dell’abside colpisce, con precisione, l’unico capitello raffigurante il simbolo della vite e il basamento della piccola colonna decorata da una lesena. Ma il momento più emozionante avviene alle 12:06, quando la luce proiettata dal rosone del transetto crea una rosa a otto petali al centro dell’antica porta dei monaci. I contorni dell’ombra ricordano un sole con i suoi raggi, un simbolo di luce divina legato alla rinascita. Infatti il sole, con un margine di errore di appena un grado, raggiunge il suo culmine a sud, regalando dunque una ierofania unica nel suo genere.

Stefano Cavalieri ha verificato inoltre che in questi particolari giorni la lunghezza dei raggi di luce sono della stessa altezza delle colonne che ne vengono illuminate, e che il posizionamento laterale del rosone sul transetto, insolito rispetto alla tradizione che lo colloca sopra il portale, è stato nel tempo concepito proprio per creare effetti luminosi in momenti specifici dell’anno, come ha già evidenziato in altri studi per antiche chiese. Una constatazione che arricchisce ulteriormente la comprensione del genio degli architetti medievali che hanno progettato l’abbazia con una attenta considerazione dell’orientamento solare.

Questa scoperta eccezionale è tema di una prossima pubblicazione che sarà presentata nell’ambito di un’apposita conferenza, con la quale di fatto si apriranno una serie di incontri culturali e visite guidate in concomitanza con l’Anno giubilare e la celebrazione degli 800 anni dalla consacrazione dell’Abbazia cistercense.

Questi avvenimenti si svolgono in collaborazione con la Confraternita del Santissimo Sacramento e del Santo Rosario e con il supporto del parroco della chiesa abbaziale-S.Martino Vescovo, don Fabrizio Pacelli.

 

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