di ANNA MARIA STEFANINI-
VITERBO- La Guardia di Finanza, una delle istituzioni più importanti e riconosciute d’Italia, festeggia quest’anno 250 anni di storia.
A celebrare la ricorrenza oggi, 26 giugno, a Palazzo Farnese di Caprarola, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo con le massime autorità civili, militari e religiose della Tuscia.
Presenti, fra gli altri, alla celebrazione: il prefetto di Viterbo Gennaro Capo, il questore Luigi Silipo, il Comandante Regionale Lazio della Guardia di Finanza gen. Virgilio Pomponi, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo col. Carlo Pasquali, il Comandante Provinciale dei Carabinieri col. Massimo Friano, , il vescovo di Civita Castellana mons. Marco Salvi, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il Comandante della Sas gen.Andrea Di Stasio, il vicario del Prefetto dott. Andrea Nino Caputo, il dott.Massimiliano Siddi e la dott.ssa Paola Conti del Tribunale di Viterbo, il vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Viterbo Alfonso Antoniozzi, il vicesindaco di Caprarola Eugenio Stelliferi e i Sindaci di diversi comuni della Tuscia, il Presidente della Fondazione Carivit Luigi Pasqualetti, il Presidente del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini, la presidente del Rotary Club Viterbo avv. Rosita Ponticiello, il presidente della Camera di Commercio Domenico Merlani, il presidente di Unindustria Sergio Saggini , il prorettore Dell’Università degli Studi della Tuscia prof.Alvaro Marucci, l’ex questore di Viterbo Giancarlo Sant’Elia, il vicario del questore di Viterbo dott.Andrea Sarnari, il vicequestore Riccardo Bartoli, rappresentanti delle Forze Armate e delle associazioni.
Dopo la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, del Comandante Generale delle Fiamme Gialle Andrea De Gennaro, c’è stato l’intervento della dott.ssa Elisabetta Scungio, Direttore Regionale Musei Nazionali del Lazio.
Il col. Carlo Pasquali, nel suo apprezzatissimo discorso, ha ricordato che lo scorso anno la celebrazione si svolse a Tarquinia e quest’anno nella circoscrizione di Civita Castellana, a Caprarola, in accordo con la Direzione Regionale Musei del Lazio, in un giorno di apertura al pubblico. Dopo i ringraziamenti a tutte le autorità presenti e ai finanzieri, il Colonnello ha ricordato e reso onore con commozione ai Caduti e ha espresso riconoscenza anche nei confronti degli invalidi per servizio e verso coloro che si sono congedati quest’anno; in particolare, il Comandante ha ringraziato il ten. col. Rosario Masdea, che a breve cesserà il servizio attivo e che ha profondamente amato il suo lavoro.
“Nonostante i 250 anni dalla fondazione, la Guardia di Finanza non è un’istruzione vecchia – ha affermato poi il col. Pasquali – Ha dovuto evolversi non per sopravvivere, ma per essere rispondente alle necessità. Ciò che colpisce è il ritmo con cui ci si aggiorna. Oggi la G.d.F. si avvale dei più moderni mezzi tecnologici ed è sempre pronta ad innovarsi puntando lo sguardo su scenari internazionali.” Il Comandante ha sottolineato anche l’importanza del confronto continuo, della collaborazione e della sinergia con le altre forze di polizia e le istituzioni, anche a livello internazionale. Ha poi aggiunto:
“La Guardia di Finanza punta alla prevenzione per ridurre la quantità degli illeciti.
Tra gli obiettivi previsti c’è anche quello di proteggere il Made in Italy. La nostra economia infatti si fonda moltissimo sull’italianità di prodotti e servizi. Siamo, inoltre, in prima linea nella prevenzione riguardante i controlli sul Pnrr. Noi non discutiamo le scelte politiche ma abbiamo il compito di controllare che le risorse non vengano sperperate. Con la certezza di aver tentato al massimo delle capacità, continueremo a svolgere le nostre funzioni a favore della società”.
Il Comandante regionale Lazio della GdG ha ripercorso la storia del Corpo delle Fiamme Gialle, ricordandone i valori e le sfide.
Dopo la consegna delle onorificenze ai finanzieri che si sono distinti, la cerimonia si è conclusa con l’inno nazionale e la preghiera del Finanziere. Le autorità presenti hanno potuto poi partecipare alla visita guidata al Palazzo Farnese e a un rinfresco nei meravigliosi giardini.
La gloriosa storia della Guardia di Finanza
Fondata il 5 ottobre 1874, questa forza di polizia a ordinamento militare è sempre stata alla frontiera della lotta contro l’evasione fiscale, il contrabbando e, più recentemente, contro varie forme di criminalità economica e finanziaria. Analizziamo insieme il percorso storico-sociale di questa istituzione fondamentale per il nostro Paese.
La nascita ufficiale della Guardia di Finanza risale al Regio Decreto n. 1832, il quale istituì il Corpo della Guardia di Finanza con l’obiettivo principale di controllare le dogane e l’attività di contrabbando alla frontiera italiana. Tale istituzione rappresentava una risposta alla crescente esigenza di tutelare l’economia nazionale all’indomani dell’Unità d’Italia. Negli anni immediatamente successivi alla sua costituzione, il Corpo affrontò le prime sfide legate al controllo delle frontiere e alla lotta contro il contrabbando, dimostrando fin da subito grande efficienza e adattabilità.
Durante il regime fascista, la Guardia di Finanza attraversò un periodo di rinnovamento e ampliamento dei propri compiti. Fu in questo periodo che il Corpo iniziò a occuparsi anche di questioni interne al Paese, come la lotta contro la corruzione e la tutela dell’ordine pubblico. Il regime fascista, infatti, riconobbe l’importanza della Guardia di Finanza nel controllare e gestire l’economia interna, incentivando una serie di riforme che ne ampliarono le competenze.
Il secondo dopoguerra rappresentò un periodo di grandi cambiamenti per la Guardia di Finanza. La ricostruzione dell’Italia richiedeva un controllo serrato delle attività economiche, delle transazioni finanziarie e dei commerci. La Guardia di Finanza divenne uno strumento imprescindibile nella lotta contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Durante gli anni del boom economico, il Corpo ebbe un ruolo decisivo nel garantire il rispetto delle norme fiscali e nella lotta contro l’economia sommersa.
Negli ultimi decenni, la Guardia di Finanza ha subito una profonda modernizzazione, ampliando i propri campi d’azione. Oltre al controllo fiscale e doganale, oggi la Guardia di Finanza è impegnata nel contrasto alla criminalità organizzata e al finanziamento del terrorismo, nella protezione del Made in Italy e nella tutela ambientale. Questa evoluzione risponde alla crescente complessità delle sfide poste dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione dell’economia.
La Guardia di Finanza ha sempre avuto un forte impatto sociale, essendo in prima linea nella difesa della legalità e nella tutela dell’economia nazionale. Le sue attività contribuiscono a garantire il corretto funzionamento del sistema economico, proteggendo le entrate dello Stato e assicurando che le risorse pubbliche siano gestite in maniera trasparente ed efficiente.
Celebrando i suoi 250 anni, la Guardia di Finanza non è soltanto un Corpo della sicurezza economica nazionale ma anche un baluardo di legalità e giustizia. La sua storia è costellata di successi e di sfide affrontate con determinazione e professionalità. Il futuro vedrà sicuramente la Guardia di Finanza continuare a svolgere un ruolo cruciale nella società italiana, adattandosi alle nuove sfide che il contesto globale e tecnologico pone, sempre con la missione di proteggerne l’economia e la sicurezza.
Questi 250 anni sono un’occasione per riflettere sull’importanza di questa istituzione e sui suoi continui sforzi per garantire un tessuto economico sano e legale, a beneficio di tutto il Paese.
Ecco il discorso del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in questo importante anniversario
«Oggi celebriamo i 250 anni della Fondazione della Guardia di Finanza, da sempre un solido presidio a difesa dell’integrità e della stabilità del nostro sistema economico. Un’occasione per ricordare la competenza e la dedizione con cui le Fiamme Gialle operano ogni giorno per prevenire e contrastare i tentativi di infiltrazione del tessuto economico e sociale, assicurando in tal modo la necessaria tutela delle risorse pubbliche.
Alle donne e agli uomini che con onore e orgoglio vestono la divisa del Corpo desidero esprimere la mia gratitudine per la professionalità e lo spirito di sacrificio che li animano nell’essere al servizio del Paese. A loro rivolgo il mio apprezzamento per l’attività di contrasto in mare all’immigrazione irregolare che sanno coniugare con il generoso impegno nel salvare vite umane. Un ringraziamento va poi al grande contributo che, insieme alle altre Forze di polizia, assicurano sul fronte della sicurezza dei cittadini. Auguri alla Guardia di Finanza per i suoi 250 anni».