7 Febbraio 1995: muore l’archeologo Massimo Pallottino, fondatore dell’Etruscologia e cittadino onorario della Tuscia

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Nato a Roma il 9 novembre 1909, Massimo Pallottino compie la sua prima formazione sotto la guida dell’archeologo e accademico Giulio Quirino Giglioli, lo scopritore del celebre “Apollo di Veio”.
Universalmente riconosciuto come uno dei massimi archeologi del Novecento Pallottino è noto soprattutto per essere il padre fondatore dell’Etruscologia moderna. Il suo libro del 1942 e best sellers internazionale tradotto in molte lingue, “Etruscologia”, è lo spartiacque che stabilisce un prima e un dopo nella conoscenza e comprensione dell’itinerario storico del grande popolo antico, cofondatore, insieme ai romani, della nostra identità collettiva.

Da quel momento l’Etruscologia diviene una disciplina unitaria, fondata su solide basi epistemologiche, insegnata nelle università.
Tuttavia l’opera di Pallottino è molto più ampia e nella sua mappa degli interessi si possono riconoscere almeno quattro direttrici principali: l’attività accademica, l’attività istituzionale, la promozione e divulgazione e la ricerca sul campo.

Dell’impegno accademico si è già fatto cenno ma l’opera di Pallottino è riconoscibile anche nelle funzioni istituzionali di ispettore per la Soprintendenza delle antichità di Roma e di direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma. Tra il ’40 e ’45 è anche reggente delle Antichità e Opere d’Arte della Sardegna.
Nell’ambito delle attività promozionali meritano di essere richiamate la fondazione del settore “etrusco-italico” presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e la costituzione dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici (INSEI) e della rivista collegata: “Studi Etruschi”.
Ma Pallottino coltiva anche un’intensa attività divulgatrice e convegnistica, aperta anche al pubblico amatoriale e in questo ambito alcuni lettori ricorderanno probabilmente il convegno di Viterbo, ospite dell’allora vescovo Luigi Boccadoro.

L’attività sul campo è probabilmente il settore dove la stella di Pallottino brilla più luminosa, specialmente per i cittadini della Tuscia, in particolare grazie alle campagne di scavi e ricerche a Tarquinia e Cerveteri che hanno riportato alla luce tesori storici immensi e duole constatare che a invitare la massima autorità mondiale in etruscologia nell’Etruria meridionale sia stato il vescovo illuminato, il già citato Luigi Boccadoro, e nessuna autorità civile locale.
A riconoscimento di una vita dedicata agli studi storico-archeologici sono arrivati, nel 1982, il “Premio Balzan”, conferito dall’omonima fondazione italo-svizzera; una sorta di Nobel parallelo (tra i premiati figurano madre Teresa di Calcutta, Jean Piaget, la Comunità di S. Egidio etc.) e, nel 1991, il “Cavallo d’Oro di San Marco”, premio internazionale del Centro Veneto di Studi e Ricerche sulle Civiltà Classiche e Orientali.
A conclusione un dettaglio biografico: la figlia maggiore di Massimo, Paola Pallottino, è autrice di diversi testi delle canzoni di Lucio Dalla, tra cui quello da neorealismo poetico della celeberrima “4 marzo 1943”.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE