8 marzo, Bocci (First/Cisl Viterbo): “Quote rosa nello spazio pubblico”

VITERBO – Riceviamo da Daniela Bocci (responsabile coordinamento First/Cisl Viterbo) e pubblichiamo: “Donne dimenticate, nei nomi delle strade, cancellate, invisibili così spesso vengono trattate le Donne in Italia, non solo nella rappresentazione storica o artistica a meno che non vestano abiti di Madonne, Sante o Martiri. Sembrano assenti nella vita delle nostre città.

Qualcuno di voi, indipendentemente dal proprio genere, camminando per vie, piazze, si è mai soffermato a pensare quanto sia sporadico, oserei dire, estremamente raro, trovare una strada, corsi, intitolate ad una figura femminile che non sia la Madonna, una Santa o una martire?

Credo in pochi, per i restanti comunque, mi duole informarvi che sono molto poche, rari i nomi delle storiche, architette, politiche a cui è stata intitolata una piazza ecc..

L’Associazione toponomastica femminile, attraverso alcune ricerche statistiche, ha evidenziato che tra le migliaia di “via Marconi” e le decine di “via Cristoforo Colombo”, solo sette vie su cento sono intitolate a protagoniste femminili, di cui circa il 50-60% alle figure religiose a cui mi sono riferita in precedenza.

Il territorio dell’Alto Lazio, in cui si trova Viterbo, non è esente da questa storica discriminazione di genere purtroppo, rientrando nella media nazionale del nostro bel paese. Un gap di genere infinito che continua a ripresentarsi nelle più disparate circostanze.

Eppure ci sono così tante donne, oltre che uomini, che hanno segnato in modo indelebile la storia, come la scienza, o che si sono battute per i diritti civili e il rispetto dell’ambiente, ma comunque degne di nota.

Ora più che mai, dopo un anno, il 2020, che oltre ad essere stato segnato da un’indelebile pandemia, è stato il peggior anno per i femminicidi, mi sento di lanciare un appello sintetico: costruiamo, non abbattiamo, amiamo e soprattutto non perdiamo la speranza… MAI.

Auguri a tutte le donne! Come madri, come lavoratrici, ma soprattutto come semplicemente, ma

meravigliosamente donne, tutti i giorni, e l’otto marzo di più”.

 

 

 

 

 

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