90 anni fa ci lasciava Hachiko, il cane simbolo di fedeltà

VITERBO – “L’8 marzo in tutto il mondo si festeggia la giornata della donna. Ma questo giorno è anche dedicato al ricordo di un cane, diventato simbolo di amore incondizionato e la fedeltà assoluta.
La storia di Hachiko ha raggiunto la fama mondiale grazie all’omonimo film con Richard Gere del 2009 che ha commosso le platee di tutto il mondo.
In realtà, questo akita bianco è celebrato da oltre 80 anni in Giappone, la sua casa di origine.
La storia di Hachiko è forse una delle testimonianze più incredibili di quanto profondo possa essere l’amore di un cane. Hachiko, il cui nome vero era Hachi (ovvero “8”, considerato in Giappone un numero fortunato), fu acquistato nel 1924 dal professore universitario Hidesaburō Ueno che lo portò con sé da Odate (la sua città natale) a Tokyo, nello specifico a Shibuya.
Ogni mattina, il cane aveva l’abitudine di accompagnare il suo padrone alla stazione ferroviaria. Hachiko si accucciava lì con pazienza e aspettava fino alla fine della giornata, pronto ad accogliere l’uomo al suo ritorno.
Questa felice routine venne rotta nel 1925, quando Ueno morì improvvisamente mentre era a lavoro a causa di un ictus, lasciando Hachiko in attesa alla stazione, a guardare i treni passare. Da quel momento in poi, il cane continuò ogni giorno a recarsi alla stazione di Shibuya, sperando in una riunione che non sarebbe mai avvenuta.
Con il passare del tempo, Hachiko attirò l’attenzione dei pendolari e la sua storia iniziò a diffondersi.
Il cane fedele ha continuato ad aspettare il suo padrone ogni giorno per 10 anni, fino a quando morì a 11 anni l’8 marzo del 1935 (il suo corpo fu ritrovato in una strada di Shibuya).
La notizia fece il giro del Giappone. Venne dichiarato un giorno di lutto nazionale per ricordare Hachiko e quel gesto di estrema fedeltà nei confronti del padrone.
Il suo corpo venne poi preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza, ma alcune ossa sono state sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno.
Ogni 8 marzo in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordarlo. A Shibuya è stata eretta una statua in onore di Hachiko.

“Chi non ha mai avuto un cane non sa cosa significhi essere amato”, affermava Arthur Schopenauer. Si può dire con certezza che nel caso di Hachiko mai frase più calzante”. Così Massimiliano Fumoso, ENPA sezione di Viterbo e provincia.

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