“La condivisione social dei reati non è una denuncia pubblica, ma una semplice testimonianza che senza la deposizione nelle caserme o nei commissariati non ha alcun valore nel contrasto all’illegalità” – così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale a tutela dell’Arma dei carabinieri – “Condiviamo pienamente quanto detto nelle ultime ore dal Viceministro della giustizia Sisto, secondo cui tanti cittadini preferiscono utilizzare i social per testimoniare episodi di violenza o aggressioni online anziché recarsi nei luoghi appropriati con denunce scritte. È importante che anche la parte offesa si schieri nel segno della legalità scavalcando la rete: le istituzioni sono un punto di riferimento per chi subisce illeciti” – prosegue
Nicolosi –“C’è bisogno però anche di un’educazione alla legalità che aiuti i cittadini a comprendere i ruoli delle istituzioni e che li orienti verso le figure competenti in casi di difficoltà, solo in questo
modo potremmo snellire il lavoro amministrativo delle Forze dell’Ordine e alleggerire i Comandi, già a corto di personale”.
Boom di reati denunciati via social, Unarma: “C’è bisogno di educazione alla legalità”
Articoli correlati
-
Controlli straordinari sul litorale viterbese, identificati e denunciati per reati di vario titolo
-
Unarma: “Ci auguriamo che anche l’Italia metta una donna a capo delle Forze Armate”
-
Unarma, Nicolosi: “Grazie a Vittorio Feltri di aver pensato agli alloggi dei Carabinieri”
-
Sequestrati canali Telegram, un sito web e proventi illeciti per oltre 620.000 euro. Denunciate 13 persone