A 60 anni dall’enciclica “Pacem in terris” un rinnovato appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà

Riceviamo e pubblichiamo: “Non è nostra intenzione annoiarVi, ne distoglierVi dal dilemma ormai imminente del “che vogliamo fare a Pasqua ed a Pasquetta”. Siamo convinti che due minuti di riflessione possano essere di supporto per dare un senso anche a questi giorni di speranza e di rinascita, anche attraverso questo nostro piccolo contributo.

Quell’11 aprile del 1963, un Giovedì Santo, come periodo storico e di pace non appare così diverso da quello che viviamo oggi. Anzi, pare che la ciclicità della storia ci sottoponga sempre rinnovate sfide sia in termini concreti che di necessaria riflessione ed impegno.

Proprio questa esigenza portò Papa Giovanni XXIII a scrivere ed a promulgare il primo documento che il Magistero volle indirizzare a “tutti gli uomini di buona volontà”.

Nel sessantesimo dalla sua pubblicazione la Pacem in Terris rivendica la sua attualità anche per motivi di ciclicità storica: le conflittualità e le guerre, spesso nei medesimi luoghi, dimostrano che nonostante la volontà da parte della politica di creare realtà istituzionali sovranazionali a tutela della pace e dei diritti delle persone, gli egoismi predatori ed imperialisti di alcuni stati e dei loro leaders, non sono certo diminuiti e non hanno consentito l’ascesa di politiche di diritti universalmente riconosciuti per le popolazioni, per le società e per le persone.

Se da un lato nel 1961 era iniziata la costruzione del Muro di Berlino (il simbolo della divisione del mondo in due blocchi) e se solo sei mesi prima c’era stata la crisi dei missili a Cuba a cui aggiungere, ma di certo non in secondo piano, la questione del Vietnam, Medio Oriente ed i suoi conflitti oggi non ci sono di certo situazioni per cui non preoccuparsi, anzi.

Nella Pacem in Terris Papa Giovanni XXIII affrontò la questione della tutele dei diritti delle persone, dalle capacità della loro espressione piena nella società sia in termini economici che sociali, del nuovo ruolo della donna nell’impegno pubblico e del ruolo fondamentale dei corpi intermedi, oggi alla ricerca di una rinnovata quanto strategica centralità.

La definizioni dei valori fondanti dell’Enciclica e la scelta del linguaggio rivolgendosi a “tutti gli uomini di buona volontà” riconciliano la dottrina sociale della Chiesa aprendo al dialogo, attraverso la cultura dei diritti umani che avevano indubbiamente avuto un legame radicale nel pantheon dell’illuminismo e delle rivoluzione francese, con dottrine filosofiche solo apparentemente incompatibili con la verità cristiana.

L’obiettivo nobile della ricerca continua della Pace risulta essere raggiungibile esclusivamente con la liberazione delle persone da regimi, da forme di persecuzione attraverso una rinnovata centralità dei diritti delle persone e della realizzazione dei valori economici, democratici e politici.

Il ruolo della Politica è, quindi, centrale per il raggiungimento del bene comune, anticorpo imprescindibile di lotta contro le diverse forme di prevaricazione e la valorizzazione dell’assolvimento dei doveri ed il rispetto dei diritti. La sua centralità la raggiunge nel momento in cui determina e delinea le tappe per il raggiungimento del “bene comune”, vero antidoto per la lotta alle discriminazioni ed elemento fondante per la diffusione della Pace.

Il ruolo della Politica, delle realtà istituzionali sovranazionali a tutela dei diritti, come quello dei corpi intermedi scendendo nel particolare di ogni rivendicazione, oggi debbono tornare a recitare un ruolo strategico.

Ognuno è chiamato a fare la propria parte, ad una rinnovata assunzione di responsabilità, lontano dai personalismi negativi ed ostativi ai principi democratici e di tutela dei necessari interessi a difesa del bene comune.

La lotta per la Pace, principalmente, è impegno quotidiano. Il ruolo dei cattolici in Politica come nella vita associativa e cittadina deve tornare ad essere questo. Dopo aver vissuto questa lunga fase di silenzio a singhiozzo, che a volte è diventato complice di tanti misfatti rispetto agli accadimenti, occorre ripartire, ognuno per il suo ruolo e dalla sua chiave di lettura, per rilanciare gli aspetti valoriali di cui ogni essere umano è naturalmente portatore. Questa è la sfida del presente per il futuro. Di Pace sulla Terra.
Buona Pasqua a tutti Voi”.

Marco Palma
Area Comunicazione
Lista Civica Impegno
Comune per Carbognano

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