CANEPINA (Viterbo)- Domani, domenica 23 febbraio, alle ore 10,30, a Canepina sarà riaperta la chiesa dei frati, oggi conosciuta come S. Michele. La chiesa era chiusa dal mese di luglio 2024 perché sottoposta a un delicato intervento di restauro sulla volta del presbiterio, dove era presente un affresco di Maria Santissima con gli angeli. Questo delicatissimo intervento ha riportato alla luce 12 figure, probabilmente santi o apostoli.
La comunità canepinese è legata a questa chiesa sin dal 1476, quando un’epidemia di peste colpì il territorio: la gente moriva a centinaia e migliaia. In quel luogo, dove ora sorge l’attuale chiesa, passava un piccolo corso d’acqua, e tra quelle acque pure molte persone guarirono. Sorse così una piccola cappella e poi, pian piano, una piccola chiesa chiamata Santa Maria del Fossitello .
Nel 1573, secondo quanto tramandato, avvenne un altro evento che riportò l’attenzione su quel luogo. Una donna, afflitta da malattie allora non curabili, entrò in questa chiesa e, davanti all’immagine della Madonna, guarì. Si gridò al miracolo e non ci volle molto perché quel luogo diventasse meta di pellegrinaggi. Preghiere e processioni giunsero da tutti i paesi vicini e, sempre nello stesso anno, si parlò della necessità di regolare l’afflusso dei pellegrini. Fu così che si decise di affidare questo luogo di culto ai padri carmelitani.
Il 19 dicembre 1574 i frati carmelitani presero possesso della chiesa di Santa Maria del Fossitello e si impegnarono a sistemarla in maniera adeguata per la comunità. Ma fu nel 1593 che un frate carmelitano, padre Angelo Menicucci, di origine canepinese, avviò la costruzione dell’attuale complesso architettonico: chiesa e convento . Affidò la realizzazione delle cappelle ad alcune famiglie abbienti del paese e alle confraternite.
Da allora il nome della chiesa cambiò più volte: chiesa della Madonna del Carmelo, chiesa dei frati e, nel 1917, chiesa di San Michele, dopo che la vera chiesa dedicata a San Michele fu distrutta da un incendio. Dal 1873 la chiesa non appartenne più ai frati carmelitani: il convento passò al Comune, che vi realizzò un bellissimo museo delle tradizioni popolari, mentre la chiesa rimase luogo di culto. Gli ultimi restauri furono realizzati nel 1988-1989 sotto il parroco don Giovanni Bitti, un altro restauro nel 2018 con don Gianni Carparelli e l’ultimo restauro con don Gianluca Scrimieri.
Alla solenne celebrazione sarà presente anche un sacerdote carmelitano scalzo, padre Claudiano, proveniente dal Brasile. Sarà docente al Teresianum a Roma da ottobre prossimo ed è stato allievo di padre Pierino Orlandini, nativo di Canepina e missionario per tutta la vita in Brasile. La liturgia sarà animata dai due cori parrocchiali di Canepina, dai giovani frati cappuccini e da alcuni ministranti. Alla celebrazione saranno presenti le autorità civili e militari, i gruppi parrocchiali, i comitati, le associazioni del paese ei restauratori della Keorestauro di Roma , che hanno lavorato per riportare la volta del presbiterio al suo aspetto originario.
Don Gianluca Scrimieri
Parroco di Canepina