A Capodimonte il festival “Il patrimonio culturale come salone enogastronomico”

di MARIELLA ZADRO-

CAPODIMONTE (Viterbo)- Il territorio della Tuscia, proprio per le sue caratteristiche ambientali, compresa tra il mare, i laghi, le colline, ricca di aree coltivabili, dove storia arte e tradizioni si uniscono perfettamente, si trovano prodotti che vanno ad arricchire la tipicità della cucina locale.

Dal 27 al 30 settembre, il Comune di Capodimonte, sulle rive del lago di Bolsena, organizza il Festival “Il Patrimonio culturale come salone enogastronomico” interamente finanziato da ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura
nel Lazio).

Il festival culturale ed enogastronomico dal titolo “Il Patrimonio culturale come salone enogastronomico” è suddiviso in quattro giornate con la presenza di aziende locali e specialisti dei vari settori:

Il 27 settembre sono stati presentati “Miele e formaggi locali”, relatori Antonio Brizi del Caseificio Fiocchino e Alberto Bruni che ha parlato dell’Apicultura.

Oggi, 28 settembre, “La Cannaiola di Capodimonte”, relatori Giacomo Scatarcia dell’Azienda agricola San Lazzaro, gli enologi Luca Perdini e Daniele Di Mambro, Mostra “Il mio vino non bevuto” di Renato Petroselli.

Venerdì 29 settembre, si parlerà del pesce di lago e “La Sbroscia del Lago di Bolsena”, relatori Mario Bordo esperto di tradizioni culinarie legate alla pesca del lago e Caterina Pisu esperta in valorizzazione dei beni culturali.

Sabato 30 settembre “Il Lago e le sue relazioni con i saperi delle tradizioni agricole ed enogastronomiche”, relatore Alberto Caldarelli agronomo e Direttore del Gal Alto Lazio.

Tutte le presentazioni, ad ingresso libero, si svolgeranno a Capodimonte presso le ex Scuderie Farnesiane, Via della Cascina con inizio ore 11:00.

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