A Capranica la conferenza sul tema: “Una terra di mezzo. La Tuscia viterbese fra Longobardi e Bizantini”

CAPRANICA (Viterbo) – Si terrà a Capranica sabato 12 marzo 2022 alle ore 17:00 presso la Sala “Kimairah”, sita in via Romana 62 (scendere le scale pubbliche a sinistra del Municipio), una conferenza sul tema: “Una terra di mezzo. La Tuscia viterbese fra Longobardi e Bizantini”.
L’avvenimento culturale fa parte del ciclo di conferenze per la stagione 2021-2022 voluto dal Centro Ricerche e Studi di Capranica, di cui è Presidente il prof. Carlo Maria D’Orazi, e dall’associazione culturale “Kimairah”, di cui è Presidente l’architetto Antonio Barella di Roma.
Relatore della conferenza è il prof. Giancarlo Pastura che è progettista archeologo presso l’Italferr (Gruppo Ferrovie dello Stato), docente di Metodologia della Ricerca Archeologica presso l’Università della Tuscia di Viterbo e Direttore Scientifico del Museo Civico Archeologico dell’Agro Cimino e del complesso “Orte Sotterranea”. Il prof. Giancarlo Pastura dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università “La Sapienza” di Roma è stato titolare di un assegno di ricerca presso l’Università della Tuscia di Viterbo, prima di ricoprire nell’ anno accademico 2020-2021 il ruolo di Ricercatore e docente in Archeologia Cristiana e Medievale presso lo stesso ateneo. Dirige numerosi scavi nella Tuscia viterbese ed ha partecipato, anche con ruoli di responsabilità, a numerosi progetti nazionali e internazionali. Dal 2021 è abilitato per le funzioni di professore associato in archeologia. Ha al suo attivo oltre settanta pubblicazioni, divise tra monografie (4), curatele di volumi (5), curatele di atti di convegno (2) e articoli su riviste scientifiche nazionali ed internazionali.
Per quanto riguarda il tema della conferenza, con il cedimento delle strutture politiche dell’Impero Romano la Tuscia viterbese, in virtù della sua posizione geografica, divenne un punto focale per tutti gli eserciti che cercavano di impadronirsi di Roma, centro della cristianità e del potere politico. Con la discesa dei Longobardi la Tuscia divenne il centro del conflitto tra questi ultimi e i Bizantini. Una vera e propria linea di frontiera venne a formarsi in prossimità degli attuali territori di Bomarzo, Soriano nel Cimino e Vitorchiano. Alcune cittadine poste lungo la linea di confine divennero vere e proprie roccaforti demandate dall’autorità papale al presidio militare delle vie di accesso all’Urbe, ora più che mai a rischio di capitolazione. Fortificazioni, chiese, abitati rupestri e diverse forme di sepolture confermano la convivenza di due diverse sfere culturali, di cui si conservano ancora parte della cultura materiale e delle attestazioni architettoniche. La conferenza verterà proprio su questi argomenti, cercando di ricostruire il ruolo che i singoli insediamenti della Tuscia viterbese hanno avuto durante questo complicato periodo storico.

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