A Farnese, dove furono girate alcune scene del film su Pinocchio di Comencini, interessante presentazione del libro di Paolo Lunghi

di ANNA MARIA STEFANINI-

FARNESE (Viterbo) – Si è svolta il 22 dicembre, a Farnese, presso la nuova sede espositiva di via San Magno 174, la presentazione del libro “Il mio Pinocchio: luoghi comuni di un burattino”, di Paolo Lunghi. Erano presenti Caterina Pisu, direttrice del Museo civico archeologico di Farnese, l’Autore, la pittrice Laura Grosso, che ha realizzato le illustrazioni del volume e che ha esposto, per l’occasione, i bozzetti originali, la giornalista Anna Maria Stefanini , che ha moderato la presentazione, e la Delegata alla Cultura del Comune di Farnese, Liana Nucci. Giorgia Gabriele, presidente dell’Associazione “Il Borgo di Pinocchio”, ha accolto gli ospiti all’interno della nuova mostra su Pinocchio.
Affascinante il lavoro di Paolo Lunghi alla scoperta dei luoghi del burattino più famoso del mondo.

Paolo Lunghi toscano doc, è considerato un “guru” della comunicazione: giornalista, maestro d’arte, artista, scrittore, promotore delle radio libere negli anni 70 e vincitore dell’Oscar della Radio nel 2010, ha delineato nel libro diverse prove sul territorio che avallano la teoria che il famoso racconto ‘Le avventure di Pinocchio’ sia ambientato, almeno nella sua prima metà, nella campagna toscana, e precisamente nella piana e nelle colline circostanti San Miniato, in provincia di Pisa. Moltissimi sono i riferimenti ai territori, alle colline e ai paesi di queste zone. In primo luogo, il paese di San Miniato Basso portava, fino al 1924, il nome di Pinocchio. Numerosi edifici locali portano il nome di altrettanti personaggi della storia. Le distanze, alcuni tragitti, delle circostanze, gli itinerari, le descrizioni dei luoghi, le case, le strade, tutto concorre a sostenere che la prima parte della storia di Pinocchio abbia avuto luogo tra le frazioni di Ponte a Elsa (nel comune di Empoli, prov. Firenze) e la stessa San Miniato Basso.
Con un linguaggio chiaro, l’autore ha offerto dettagli sulle sue ricerche in tre archivi, sulla toponomastica dei “luoghi del Pinocchio” e sull’ambientazione, in un affascinante “viaggio” nei dintorni di San Miniato, a Farnese, paese in cui vennero girate alcune scene del celeberrimo film Pinocchio di Comencini.
È la seconda presentazione ufficiale dopo la prima di San Miniato. Altre presentazioni sono già fissate a Sanremo, durante il Festival, a Roma e Milano.

Paolo Lunghi ha elaborato un “suo” Pinocchio, operando una ricerca dei luoghi comuni del famoso burattino che lo collocano nell’antico nome del paese del territorio sanminiatese. Ricerca che si insinua tra le pieghe catastali e toponomastiche. Un accurato lavoro di oltre duecento pagine è frutto di questa interessante ricerca in tre catasti storici e nei luoghi descritti dall’autore di Pinocchio.
Nel libro sono presenti prefazione e lettere, dal ministro per lo sport e giovani Andrea Abodi, e Andrea Balestri già il Pinocchio televisivo di Luigi Comencini degli anni 70.
Un libro che vanta altre preziose collaborazioni come: la postfazione del giornalista Claudio Micalizio, la partecipazione dell’Assessore alla cultura del Comune di San Miniato Matteo Squicciarini e gli attori Andrea Buscemi. Inoltre la collaborazione di Stella Buggiani e Monica Ferri Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Pinocchio a i’, Pinocchio, di Giuseppe Garbarino Presidente dell’Associazione Pinocchio a Casa Sua. Si aggiungono le note degli storici Manuela Parentini, Alessandro Vegni, Franco Moscadelli, del ricercatore Gianmarco Lunghi, dell’autore Tommaso Martinelli, di Tiziana Giardoni moglie di Stefano D’Orazio e una bellissima poesia del poeta sanminiatese Alessio Guardini. Le illustrazioni del libro e la copertina, sono dipinti, vere e proprie opere d’arte, della pittrice Laura Grosso.
Tutti hanno contribuito alla riuscita del “Il mio Pinocchio”.
Il concetto di “fare rete” tra i paesi, attraverso la lente del famoso racconto di Pinocchio, offre uno spunto interessante per esplorare le interconnessioni culturali e sociali. Farnese, un piccolo comune della provincia di Viterbo, è famoso per la sua storia e la sua cultura. La zona di San Miniato potrebbe essere il luogo dove si svolsero le bizzarre vicende del burattino più famoso del mondo, Pinocchio, che rappresenta un tassello importante della tradizione e della letteratura italiana.

Pinocchio, scritto da Carlo Collodi, non è solo una storia per ragazzi, ma un racconto ricco di temi universali come l’educazione, la crescita e la ricerca dell’identità. Questi temi possono essere applicati anche allo sviluppo di relazioni tra comunità locali. Attraverso la narrazione di Pinocchio, possiamo trarre ispirazione su come le diverse realtà culturali possano interagire e supportarsi a vicenda.

Uno degli aspetti chiave del fare rete è la condivisione di storie e culture. Farnese, con il suo patrimonio artistico e naturalistico, potrebbe collaborare con Collodi o le zone di San Miniato per promuovere iniziative turistiche e culturali che celebrano l’opera di Collodi e il legame con il burattino. Eventi congiunti, festival letterari o mostre d’arte possono valorizzare le diverse realtà, permettendo così agli abitanti e ai visitatori di scoprire le ricchezze di ciascun luogo.

Inoltre, il personaggio di Pinocchio simboleggia la trasformazione e il percorso di crescita. In un’ottica di fare rete, anche i borghi di Pinocchio potrebbero trarre profitto dall’unione delle forze per creare opportunità di apprendimento e scambio culturale fra le generazioni. Laboratori, progetti scolastici e attività ricreative potrebbero permettere a giovani e adulti di interagire, condividendo esperienze e conoscenze che arricchirebbero le comunità.
Il messaggio di Pinocchio, che sottolinea l’importanza della sincerità e della responsabilità, può essere un faro guida nei rapporti fra i paesi. Costruire reti solide e collaborative richiede trasparenza, fiducia e un impegno condiviso verso obiettivi comuni. Lavorare insieme, ispirandosi alla magia della letteratura e alla bellezza dei territori, potrebbe rappresentare un’opportunità non solo per Farnese e i paesi di Pinocchio, ma per tutte le comunità che desiderano crescere insieme, rendendo omaggio alla propria storia e ai propri valori.

Il fare rete infatti è un viaggio comune ispirato dai racconti, dalla cultura e dall’impegno condiviso. Grazie a Paolo Lunghi che, attraverso il suo testo affascinante, ha fornito l’input per approfondire la conoscenza di luoghi e personaggi, per riflettere sull’attualità del messaggio di Pinocchio e per aver offerto spunti interessanti sulla possibilità di creare reti culturali.

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