di MARIELLA ZADRO –
VETRALLA ( Viterbo) – Il pellegrino che da Viterbo vuole raggiungere Roma, percorrendo l’ultimo tratto dei 100 km della Via Francigena, potrà soffermarsi nei pressi di Vetralla a Santa Maria di Foro Cassio, dove nel 990 fu ospitato Sigerico di Canterbury e usufruire di un servizio di ristoro e informativo.
Infatti, la presenza giornaliera di alcuni volontari dalle ore 11:00 alle 15:00, oltre alla narrazione di ben 22 secoli di storia del sito, garantisce una bottiglia d’acqua e un buon caffè.
Per conoscere meglio il sito di Santa Maria in Foro Cassio – Vetralla (VT) (Testo dal sito Regione Lazio). Il complesso sorge sui resti del “Forum Cassii” che, in epoca romana, è stato il più importante nucleo abitativo del territorio di Vetralla.
L’insediamento nacque inizialmente come stazione di sosta lungo la via Cassia, ed è probabile che sia stato impiantato contemporaneamente all’apertura della consolare (intorno alla metà del II secolo a. C.).
Sono vestigia archeologiche romane un tratto della Cassia e suo diverticolo, resti di monumenti sepolcrali e varie strutture pertinenti a ville, terme e cisterne.
Nel Medioevo la Cassia divenne parte della via Francigena, che faceva da collegamento tra l’Europa del nord, l’Italia settentrionale e Roma, ancora oggi percorsa da numerosi pellegrini.
Passando al complesso, esso è formato da una serie di edifici che si sono aggiunti nei secoli all’antica chiesa di Santa Maria. Già ampliata col rifacimento romanico, la Chiesa è stata coronata, su entrambi i lati, da una serie di ambienti annessi che hanno cambiato la loro funzione nel corso del tempo.
L’interno della Chiesa, a navata unica terminante con 3 piccole absidi, è ricco di pitture realizzate tra l’XI e il XVII secolo.
Sulla controfacciata è visibile una monumentale Crocefissione divisa in 3 sezioni.
L’abside centrale mostra i resti di 2 strati di intonaco sovrapposti, nel primo dei quali sono riconoscibili le figure di 10 apostoli, distribuiti ai lati di una monofora contornata da una fascia rossa. Grazie ai recenti restauri, sono tornati alla luce diversi dipinti: un affresco con San Benedetto da Norcia, databile alla prima metà del XII secolo; un ritratto di Innocenzo III con scene di Santi che vanno dal XIV al XVII secolo e 2 affreschi raffiguranti la Madonna in Trono col Bambino affiancata da una Crocefissione, entrambi attribuiti a un giovane Masaccio di passaggio nel suo viaggio verso Roma, durante l’anno giubilare 1423.
Molti gli incontri teatrali e musicali che sono stati organizzati nel periodo estivo nell’area verde del sito e all’interno della chiesa.
Per l’inizio dell’Anno Giubilare, le associazioni di volontariato: Salviamo Norchia, ArcheoTuscia, il CAI, Vetralla Città Incantata, Movimento Artistico Vetrallese, Sasso Grosso, unitamente con l’assessore al Turismo e alla Cultura Daniela Venanzi del comune di Vetralla, hanno organizzato per sabato 12 dicembre alle ore 15:30 (ad ingresso gratuito) un concerto “Suoni e Canti sulla Via Francigena” eseguito dal Chorus Intima Vox Ensamble diretto dal M° Maria Morena Lepri.
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