A Jon Fosse, drammaturgo e Premio Nobel per la letteratura, il Leone d’Oro di Viterbo

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Questa mattina nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, davanti a un folto pubblico di esponenti della cultura, giornalisti e autorità civili e militari, la sindaca Chiara Frontini, coadiuvata da Alfonso Antoniozzi, assessore alla Capitale europea della cultura 2033 e dal direttore artistico del festival ‘Quartieri dell’Arte’, Gian Maria Cervo, ha conferito a Jon Fosse, poeta, drammaturgo e Premio Nobel per la letteratura, la Cittadinanza onoraria di Viterbo con la consegna del Leone d’Oro.

Ha aperto la cerimonia l’assessore Alfonso Antoniozzi che ha precisato: ”Avevano già un rapporto privilegiato con Jon Fosse perchè molte delle sue opere hanno visto la prima mondiale e nazionale proprio qui a Viterbo. La sua figura è legata alla nostra città perchè è la città che fin dal’inizio ha saputo, grazie al lavoro di Gian Maria Cervo e ‘Quartieri dell’Arte’, riconoscere la grandezza dello scrittore”.

“Vorrei sottolineare – ricorda ancora Antoniozzi – una cosa che secondo me oggi è importante: l’attenzione che dobbiamo sempre dare, come società, all’arte contemporanea, alle forme contemporanee di scrittura. Altrimenti il nostro teatro, la nostra musica anche lirica o classica, rischiano di diventare proiezioni di se stesse, e invece il teatro, la musica, l’arte vivono se si dà voce e spazio agli artisti contemporanei.E lo fa straordinariamente bene Gian Maria Cervo con ‘Quartieri dell’Arte’, lo facciamo noi come Amministrazione con il Teatro dell’Unione dove diamo grande spazio nella programmazione ad esperimenti, tra l’altro ben riusciti che in più vincono il premio nazionale in scrittura teatrale contemporanea. L’invito è, lo dico sempre anche come insegnate di musica, andiamo a vedere le cose che succedono prima che altri ci dicano che sono belle”.

Prende la parola la sindaca Chiara Frontini: “Ben venuti nella Sala Regia per questa giornata particolare perchè è la prima volta in questo spazio di consiliatura che ci apprestiamo a conferire la Cittadinanza onoraria a una persona che ha dimostrato talento e un legame profondo con la nostra città. Proprio in un momento che la città si sta candidando ad essere la Città europea della cultura 2033, significa continuare ad investire in un filone che ci porterà e porterà anche alla cittadinanza di Viterbo, grandi, grandi soddisfazioni. Quindi è con immenso piacere che oggi conferiamo la Cittadinanza onoraria della nostra amata città al drammaturgo e Premio Nobel per la letteratura Jon Fosse che ha dedicato la sua vita alla scrittura esplorando con profondità, la complessità dell’esistenza umana attraverso testi e opere teatrali, romanzi, poesie. La sua produzione letteraria è stata caratterizzata da una prosa innovativa e da una sensibilità che gli sono valsi per il Premio Nobel per la letteratura nel 2023” .

“Il legame con Jon Fosse – continua la sindaca Chiara Frontini – è un legame che trova le sue radici diversi anni fa quando, grazie all’intuizione del festival ‘Quartieri dell’Arte’ e del suo ideatore e direttore artistico Gian Maria Cervo, questa città è stata teatro a sua volta di rappresentazioni teatrali di opere di Jon Fosse. Questo sodalizio ha arricchito la nostra comunità, portando una parte della cultura norvegese nel nostro tessuto culturale, creando un ponte tra queste tradizioni letterarie. Quindi conferire la Cittadinanza onoraria oggi non è soltanto il riconoscimento di uno straordinario contributo alla letteratura mondiale che Jon Fosse ha dato, ma anche un tributo che la città Viterbo vuole conferire al valore della cultura come elemento fondamentale della nostra identità cittadina. Un gesto che rafforza il nosro percorso di candidatura a Città europea della cultura 2033, sottolineando l’importanza e l’investimento che stiamo facendo nelle istituzioni culturali e iniziative che arricchiscono la città. La tua presenza qui è un vero motivo di orgoglio, ha toccato la vita di molti, e sapere che hai scelto non soltato di accettare questo riconoscimento ma di venire a riceverlo di persona, tra i rappresentanti dell’Ammimnistrazione comunale e i rappresentanti della cultura, che sono ancora di più, e questo sottolinea il nostro legame. A nome della città di Viterbo ti dò il più caloroso ben venuto nella nostra comunità, che questo legame possa continuare a prosperare arricchendo entrambi e celebrando la bellezza della cultura e dell’arte”.

A questo punto, tra tanti calorosi applausi, la sindaca Chiara Frontini consegna nella mani di Jon Fosse il Leone d’Oro di Viterbo. Poi si rivolge a Jon Fosse e traduce in inglese tutto ciò che ha detto al pubblico presente. Ancora tanti applausi.

Jon Fosse in inglese ringrazia. “E’ un grandissimo onore ricevere oggi questo riconoscimento che è rappresentato da un leone, anche simbolo del mio paese, la Norvegia. Io conosco la storia che c’è dietro questo leone perchè mi sono aggiornato prima di entrare qui. Questa città è una delle prime in Europa che ha accolto la mia arte. La mia primissima produzione è stata in Ungheria, la seconda e terza a Berlino e Parigi e a Salisburgo, dove la mia arte ha avuto il massimo sviluppo. E subito dopo quel periodo, tra il 1999 e il 2000, Gian Maria Cervo mi ha portato a Viterbo. E’ stata una delle città al di fuori della Norvegia dove ho avuto la possibilità di produrre la mie opere.Questa non è la prima volta che vengo a Viterbo dove ho subito sentito una connessione, ma ora che sono anche Cittadino onorario, ancora di più. Vi ringrazio”.

A conclusione della cerimonia, in un dialogo informale con Gian Maria Cervo, in inglese, l’assessore Alfonso Antoniozzi, in veste di traduttore, porta a conoscenza quanto viene detto da Jon Fosse che percorre brevemente la sua eccezionale vita di scrittore, poeta e drammaturgo, condotta “tra una pausa e l’altra, una breve pausa”. Applausi e ancora applausi e tante foto ricordo.

NOTA – Jon Fosse è nato ad Haugesund in Norvegia nel 1959. Autore in lingua nynorsk, ottenne notorietà nel suo paese nel 1983, con la pubblicazione del romanzo Raudt, Svart (Rosso, Nero), il cui titolo è ispirato al romanzo Le rouge et le noir, dell’autore francese Stendhal. Ottenne anche notorietà internazionale, grazie alla sua prima opera teatrale, Nokom kjem til å kome (Qualcuno arriverà), scritta nel 1993 ma diffusasi al di fuori della Norvegia solo negli anni successivi. Nel 2007 fu nominato cavaliere dell’Ordre national du Mérite in Francia, è considerato dal Daily Telegraph uno dei 100 geni viventi. Il governo norvegese gli ha concesso, per meriti letterari, di risiedere nella residenza di Grotten, edificio risalente al XIX secolo situato nel cortile del Palazzo reale.
Il 5 ottobre 2023 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura “per le sue opere innovative e la sua prosa che danno voce all’indicibile”. Con Sant’Agostino ritiene che l’indicibilità sia la principale caratteristica con cui si esprime Dio e ciò che “la letteratura potente dice, o mostra”.
L’opera di Jon Fosse è stata introdotta per la prima volta in Italia dal Festival Quartieri dell’Arte di Viterbo nel 2001. Nel 2003, per lo stesso Festival, Jon Fosse ha tenuto un recital nel piccolo Tempio di Santa Maria della Salute e assistito alla prima italiana assoluta del suo “Variazioni di morte”. Nel 2016 il Festival Quartieri dell’Arte ha coprodotto con Det Norske Teatret, uno dei Teatri Nazionali di Oslo, lo spettacolo “Det er Ales” rappresentato in prima mondiale alle Scuderie del Palazzo Papale a Viterbo.

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