A San Martino al Cimino, con la NarrAutrice Cristina Pallotta prendono vita le tradizioni del Natale (VIDEO)

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Al borgo seicentesco di San Martino al Cimino (frazione di Viterbo) è già Natale. Tutte le strade sono illuminate da migliaia di luci che fanno da corollario all’albero di Natale, pieno di fantasiosi addobbi creati dai piccoli bambini sammartinesi, artigiani per un giorno. E poi la visita a sorpresa di Babbo Natale e le letterine scritte ed inviate con la solita richiesta di regali. Ad arricchire la magica atmosfera natalizia anche alcuni racconti che ricordano con commozione il ‘Natale de‘na volta’.

Per questo il Centro Polivalente ‘Donna Olimpia’ APS, nel pomeriggio di questa domenica 10 dicembre, ha ospitato nei suoi spazi Cristina Pallotta, giornalista, autrice di racconti brevi e narratrice di comunità, ideatrice del blog ‘La NarrAutrice’ accolta, tra gli applausi dei numerosi soci, dal presidente Colombo Bastianelli, dalla vice presidente economa Santina Stefanoni e dalla presidente della Proloco Elisa Turchetti, promotrice dell’iniziativa.

Cristina Pallotta, a suo agio davanti al pubblico, spiega subito il motivo della la sua presenza in quel di San Martino, luogo al quale è legata da molti ricordi dei suoi nonni, abitanti in una delle casette a schiera e dove ama tornare per non dimenticare. Dopo i ringraziamenti dovuti, la narratrice Pallotta prende alcuni fogli e inizia a leggere dei racconti inviati e pubblicati suo suo blog. Letture natalizie piene di commoventi stati d’anino e di una velata nostalgia per il tempo che fu, anche se per alcuni non fu proprio facile. Era pur sempre Natale. Così squaderna uno dopo l’altro i racconti di Gianni Ambrosini e Arduino Ambrosini e “Il mio Natale arriva prima….” di Ornella Spolverini molto seguito sul blog. Ma ecco che senza preavviso arriva l’incursione di Ivo Valentini, gagliardo novantenne, che ha narrato il suo Natale di bambino in dialetto viterbese. Applausi.

Per chiudere la serata la NarrAutrice sceglie di leggere un suo ricordo personale di bambina legato al negozio viterbese che la sua famiglia ha tenuto per tanti anni, negozio che è sempre lì, con merce e proprietari diversi. E con le lacrime agli occhi canticchia a bassa voce, come allora, una strofa di una canzone dell’epoca che le è rimasta per sempre nel cuore. E scattano i calorosi applausi di tutti i presenti.

  

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