VITERBO – Venerdì 14 giugno 2024, alle ore 17, nella Chiesa di SS. Giacomo e Martino a Viterbo, alla presenza della sindaca di Viterbo e di autorità civili ed accademiche, verrà inaugurata la mostra L’etrusco errante. Vincenzo Bianchini, medico artista viterbese, voluta e organizzata in sinergia dal Dipartimento di Scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo (DISUCOM) dell’Università della Tuscia, dall’ Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (ISMEO) e da L’Alveare Cinema, con il patrocinio di Regione Lazio e Comune di Viterbo e la partecipazione dell’Ordine di Malta/Delegazione di Viterbo. La mostra, sostenuta da finanziamenti del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Università e ricerca, sarà visitabile gratuitamente tutti i giorni dal 14 al 23 giugno 2024.
Per celebrare la figura dell’artista mercoledì 19 giugno 2024, presso l’ Aula Magna dell’Università degli studi della Tuscia, si terrà un convegno internazionale, voluto dal Dipartimento DISUCOM e da ISMEO nel corso del quale sarà presentato il volume di Majid Lashkari Vincenzo Bianchini. Medico | Scrittore | Poeta ed artista (Roma, ISMEO, 2024), alla presenza dell’autore.
La Mostra prevede l’esposizione di numerose opere di Bianchini (principalmente quadri, disegni, acquerelli, ma anche alcune piccole sculture e altro materiale) che segnano momenti diversi della sua ricca produzione e conterrà anche materiale audiovisivo originale. Materiale documentario di varia natura (opere pubblicate, foto, manoscritti, articoli di giornali che hanno dato conto delle esperienze e della produzione artistica di VB nel corso degli anni) sarà esposto anche nei locali del DISUCOM, in occasione del convegno.
Il progetto complessivo Mostra/convegno, racconta la direttrice del DISUCOM Ela Filippone, si propone di esplorare la figura complessa ed eccezionale del medico viterbese Vincenzo Bianchini (Viterbo 1903 – Zurigo 2000) e di mantenere viva la memoria nei luoghi in cui è nato. Medico e artista poliedrico, Bianchini ha vissuto una lunga parte della sua vita fuori di Italia, in particolare in Iran (1951-1960 e poi 1967-1979), in Congo (1961-1966) e in Algeria (1967), e su queste terre si è mosso alla continua ricerca di aree emarginate, dove prendersi cura e restituire dignità ad una umanità derelitta, spinto dalla propria concezione universalistica e spiritualistica dell’esistenza, su cui ha costruito il percorso di una vita di medico in continuo movimento. Bianchini ha lasciato testimonianza delle sue eccezionali esperienze umane, professionali e culturali, nonché delle sue pulsioni interiori e della sua personale visione del mondo, attraverso la parola scritta (romanzi e poesie, pubblicati e inediti) e la sua produzione artistica, che include disegni, pitture e sculture. La sua opera ha raggiunto notorietà in Italia e all’estero, e soprattutto in Iran, paese verso la cui gente si è sentito profondamente legato e umanamente affine, e dove ha stretto legami con alcune tra le più note personalità della cultura e dell’arte a lui contemporanea.
L’attualità dell’eredità di Bianchini è testimoniata anche dal suo rapporto molto speciale, intimo e vitale con la natura, spesso soggetto della sua espressione artistica, che gli ha permesso di avvertire in anticipo i pericoli all’integrità del pianeta terra derivanti dagli abusi della società industrializzata e dalla sconsideratezza delle azioni umane. Durante il Convegno è prevista la proiezione di materiale audiovisivo originale, montato per l’occasione da Paolo Bianchini, regista e figlio di Vincenzo
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