A Vitorchiano si è inaugurata la mostra collettiva di pittura e scultura “Arte e natura nel borgo”

VITORCHIANO (Viterbo)- Domenica scorsa si è inaugurata la Mostra collettiva di Pittura e Scultura a Vitorchiano intitolata “Arte e natura nel Borgo” promossa in collaborazione con l’artista Isabella Bianchini e l’associazione culturale AlmaMousiké E. T. S. (ente del terzo settore). La serata è stata inaugurata da un meraviglioso Concerto con il Soprano Maria Morena Lepri con al Pianoforte il M° Massimo Bianchini Presidente dell’Associazione AlmaMousiké, con un repertorio vario e divertente tra il Barocco e il primo Romanticismo. La Mostra di Pittura che sarà aperta ogni pomeriggio dalle ore 16:00 alle 19:00 fino al giorno 31/07/2022. Molto importante il contributo e il coinvolgimento del Comune di Vitorchiano, grazie al quale è stato possibile utilizzare il luogo magico della Sala dei Capitelli nel Complesso di S. Agnese. La struttura medievale di S. Agnese è la cornice che forse meglio si adatta a mettere in risalto le opere presenti alla manifestazione. Alla Mostra partecipano 14 artisti che si avvicinano alla Natura con tecniche differenti e interessanti ognuno nel proprio stile. Fiori e giardini sono raccontati, e vivono nei colpi sapienti di spatola di due eccellenti artiste romane Ines Acciarrini, marchigiana di nascita, con i suoi fiori delicati e i colori tenui e Bianca Rita Teatini, romana, dal tocco impressionista, fa rivivere i fiori con lo spessore della materia. Angelo Barilari scultore calabrese incide il legno di ciliegio tirando fuori le forme femminili con l’opera “Natura è donna e madre”. La poetica di Vittoria Baldieri ci attira nel bosco con la prima opera “ la Violinista” (olio su tela) , e con la seconda opera “Il mare, mistero e magia” (dipinto ad acrilici). Maria Rosaria Verrone, artista del Cilento, rappresenta la natura sospesa nel cielo come una dea circondata da nuvole e mimose, rendendo un omaggio simbolico a tutte le donne. Franca Nadani, artista romana, ci sorprende con il trittico “Cagnolini” realizzato ad olio su di un antico sportello restaurato, la seconda opera con “Bambini giocano in cantina” dipinto ad olio su tavola antica restaurata, e la terza opera con “Cuccioli e l’altalena” il riferimento costante ci racconta la poesia di un’epoca antica di campagna. Piera Fonzo dipinge la sua prima opera “Verde giardino” introducendoci nel verdissimo effetto di una meravigliosa parentesi di umidità tropicale, e con la seconda opera, ci porta nella trasparenza di una cascata d’acqua dal titolo “Fresche acque” (entrambi dipinti ad olio). Presente anche l’Opera del Maestro Mario Perrotta con il lavoro dal titolo “Eva prima madre della natura” che ci sorprende con il tratto potente che descrive la femminilità primigenia nell’Eden (olio su tela). Nei due dipinti ad olio di Alessio Papa, l’arte si fa classica e sensuale con il suo fantastico e raffinato mondo onirico. Donatella di Francia, ci racconta una favola di una fanciulla alata immersa nell’acqua nell’ opera “Ninfa del bosco” (olio su tela). Maria Rita Mogiatti ci incanta con la sua opera “Fiori di carciofi” per la gamma dei suoi colori straordinari dal violetto all’azzurro, al rosa. Toni Morelli ci immerge in un paesaggio marino con una spiaggia deserta e paradisiaca con l’ opera “La caletta” (olio su tela). Elena Cappellini con l’opera “Dreams from the past”ci ricorda con i suoi colori di terra, che la natura è anche primordiale, con la sua materia così suggestiva e misteriosa. Chiudono la mostra i dipinti di Isabella Bianchini in cui l’artista racconta la natura, sempre presente nelle sue opere, attraverso le sue visioni oniriche realizzate su tele di grandi dimensioni con le 3 opere “L’ultimo sole” dove la nostalgia della bellezza si fonde nel contesto di una giovane donna nuda a cavallo,tra le onde del mare al tramonto, come una fuga dalla realtà o in una dimensione onirica e fiabesca; “La dea del mare profondo” dove uno sguardo dal fondo del mare ci osserva severamente e da dove degli occhi sembrano volerci far prendere coscienza delle stragi, e della deriva inquinante della plastica. Infine “Selvaggia me” dove l’essenza umana non ha ancora preso coscienza di sé ed è si immedesima misticamente nella natura primordiale (tecnica ad acrilici).

Associazione AlmaMousiké

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