di ANNA MARIA STEFANINI-
Nel segno di Guglielmo Marconi. Nel 1901 l’inventore italiano trasmette un segnale da una sponda all’altra dell’oceano atlantico utilizzando onde elettromagnetiche e nessuno immaginava che un precoce e geniale 11-enne americano stava seguendo quel prodigioso esperimento e 32 anni dopo avrebbe rivoluzionato il sistema delle comunicazioni basate sull’impiego delle onde elettromagnetiche. Ai tempi di Marconi l’unico modo per “modulare”, ossia modificare le onde elettromagnetiche allo scopo di inviare segnali era quello degli “impulsi” discontinui, come si faceva con il telegrafo. Per fare un’analogia, sarebbe come se noi umani modulassimo la voce inviando singoli identici suoni ripetuti secondo un codice.
L’idea di Edwin Howard Armstrong (1890-1954) è semplice quanto geniale: impiegare una “onda portante” facendo variare (ossia “modulando”) un parametro di questa portante, la sua frequenza, che costituisce l’elemento identitario di ogni fenomeno periodico. Per fare un facile esempio, il tempo di 24 ore stabilisce la “frequenza” con cui il pianeta Terra ruota intorno al proprio asse nord-sud. Per conferire migliore visibilità a questa caratteristica i fisici utilizzano una particolare figura geometrica denominata “sinusoide”.
Il 26 dicembre Armstrong ottiene il brevetto e la sigla FM (frequency modulation) diventerà uno standard mondiale.
Con la FM di Armstrong potevano essere trasmessi segnali molto complessi e articolati, in grado di riprodurre con una qualità mai sperimentata prima i suoni prodotti dagli strumenti musicali.
Sfortunatamente pochi comprendono l’importanza del nuovo brevetto e quando Armstrong effettua una dimostrazione davanti ai funzionari della potente Radio Corporation of America (RCA) viene snobbato. Diversamente dalla RCA, la FCC (Federal Communications Commission) comprende immediatamente il valore dell’invenzione, decide di investirvi e nel 1940 avvia un sistema di trasmissione commerciale via radio fondata sull’innovativo brevetto.
Il grande successo della FM innesca tuttavia una dura controversia legale proprio con la RCA che, nel frattempo, aveva anch’essa iniziato a trasmettere secondo il nuovo standard ma, a giudizio di Armstrong, in violazione delle norme sui brevetti.
Armstrong, che aveva un carattere estremamente sensibile, non regge al duro stress e si suicida il 31 gennaio 1954 gettandosi dalla finestra del suo appartamento di New York.