Acqua, la consigliera Manfredi lancia un appello al Governo per abrogare le norme discriminatorie e blocco dei distacchi

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – “I poveri non possono lavare le mani in quanto la Legge nega l’accesso all’acqua e questo per le Nazioni Unite è una violazione dei diritti umani” Questo quanto annunciato da Solange Manfredi, consigliere Comunale di Acquapendente e coordinatrice del Movimento Blu. “Mi unisco a Kethane (Rom e Sinti per l’Italia) ed alla Rete a Difesa delle Fonti e del Diritto Umano all’acqua per lanciare al Governo Italiano un appello per un decreto d’urgenza per abrogare le norme discriminatorie e blocco dei distacchi. Invitando i lettori a contattare Dihana Pavlovic (3397608728 – pavlovicdijana11@gmail.com e l’Avvocato Maurizio Montalto (3473543782 – mauriziomontalto@gmail.com) per ulteriori approfondimenti. Questo il testo ufficiale dell’appello:

Chiediamo al Governo l’abrogazione con decretazione d’urgenza di due norme discriminatorie: l’articolo 5 del Decreto Legge 28 Marzo 2014, n° 47, convertito con modificazioni dalla Legge 23 Maggio 2014 n. 80 e l’articolo 48 del DPR 380 del 2001. Le norme negano l’accesso all’acqua alle persone in difficoltà, che abbiano trovato riparo in strutture di fortuna e alle comunità, che vivono di insediamenti informali. Per i parametri indicati dal World Water Assessment Program delle Nazioni Unite siamo in presenza di una forma di discriminazione indiretta perpetrata dallo Stato. L’emergenza coronavirus è l’occasione per riconoscere il diritto umano all’acqua e ai servizi igienico-sanitari e far cessare le violazioni in Italia. Nel mondo ci sono 1 miliardo di persone circa che vivono negli slum, molti sono bambini, donne, anziani e disabili. Tutti gli Stati hanno l’obbligo di garantirgli il diritto all’acqua ed ai servizio igienico-sanitari. L’acqua è un presidio sanitario, negare l’accesso costituisce una violazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana. Le persone più vulnerabili non possono seguire le indicazioni del Ministero della Salute per difendersi dal virus. Bisogna revocare la Delibera Arera 311/2019/R/IDR che regola i distacchi dell’acqua per ragioni economiche in chiara violazione dei diritti umani. Chiediamo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente dell’ARERA, ognuno per le proprie competenze, a garanzia dei diritti umani, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana, di disporre mediante decretazione d’urgenza, l’abrogazione dell’articolo 5 del Decreto Legge 28 Marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni dalla Legge 23 Maggio 2014, n. 80 e dell’acqua 48 del DPR 380 del 2001. Ed, infine, la revoca della Delibera ARERA 311/2019/R/IDR.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE