Acqua non potabile a Grotte Santo Stefano e Roccalvecce: scatta l’ordinanza del Comune di Viterbo

di REDAZIONE-

GROTTE SANTO STEFANO (Viterbo)- Nelle zone alimentate dalla rete idrica Sant’Angelo-Roccalvecce e Grotte Santo Stefano-Vallebona, l’acqua destinata al consumo umano ha superato i limiti consentiti di fluoruri. A seguito della comunicazione odierna dell’Asl al Comune di Viterbo e al gestore del servizio idrico Talete, e della conferma da parte di Arpa Lazio sulla non conformità dei valori riscontrati nei punti di prelievo di fontane pubbliche a Sant’Angelo di Roccalvecce e via della Stazione a Grotte Santo Stefano, è stata emessa un’ordinanza sindacale che vieta l’uso dell’acqua per scopi alimentari.

L’ordinanza riguarda le seguenti località: Sant’Angelo di Roccalvecce, Roccalvecce, località Vallebona, Montecalvello, località Pratoleva, località Rocchette, Fastello, strada Teverina fino a località Montanciano, località Ferento, strada Ombrone, località Monterosso e Grotte Santo Stefano. In queste zone, l’acqua potrà essere utilizzata solo per impianti tecnologici e per l’igiene domestica.

Per garantire l’approvvigionamento idrico alla popolazione, è stato istituito un servizio alternativo con quattro autobotti posizionate nei seguenti punti: piazza Fastello a Fastello, piazza del Mercato nei pressi della casetta dell’acqua a Grotte Santo Stefano, piazza Centrale a Sant’Angelo di Roccalvecce e via del Pino nei pressi del lavatoio a Roccalvecce.

La società Talete, gestore del servizio idrico nell’ATO 1 Viterbo, è stata incaricata di adottare con urgenza i correttivi necessari per riportare i valori dei fluoruri nei limiti di legge, garantendo così la conformità dell’acqua agli standard qualitativi previsti dalla normativa vigente.

L’ordinanza sindacale n. 8 del 7 marzo 2025 è disponibile all’albo pretorio del sito istituzionale del Comune di Viterbo. La cittadinanza sarà prontamente informata non appena i parametri torneranno nella norma.

 

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