“Acqua senza arsenico: possibili prospettive per la Tuscia”: grande fermento all’incontro pubblico odierno in Comune

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Oggi, 7 ottobre, alle ore 10, gran fermento per l’iniziativa pubblica organizzata dal Comitato “Non ce la Beviamo”, presso la Sala del Consiglio del Comune di Viterbo, in Via Ascenzi. L’incontro pubblico, intitolato: “Acqua senza arsenico, possibili prospettive per la Tuscia” vuole sottoporre all’attenzione della cittadinanza la possibilità di ricercare e trovare nel territorio della Tuscia, in particolare nell’area dei Monti Comini, risorse idriche non contaminate da arsenico e fluoruri da utilizzare per uso umano a Viterbo e in altre aree della provincia. Sono intervenuti: Chiara Frontini , Sindaca di Viterbo che ha portato i saluti istituzionali, Vincenzo Piscopo – Docente dell’ Università degli Studi della Tuscia, Antonella Litta – Associazioni Medici per l’Ambiente ISDE.
Ci sono state altresì testimonianze delle Associazioni Postribù, Balia dal Collare. Presenti all’incontro, fra gli altri, il sindaco di Grotte di Castro Pietro Camilli, Franco Marinelli, Pietro Benedetti e molti attivisti del comitato.

Paola Celletti ha introdotto la tematica affermando: “Il territorio della provincia di Viterbo ha il problema delle acque. Una recente sentenza della Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia proprio per la provincia di Viterbo. L’acqua non è salubre. Abbiamo 10 comuni in cui l’acqua non è potabile e altri in cui è ai limiti. Qualche giorno fa, il comune di Civita Castellana ha denunciato la presenza eccessiva di arsenico. Si potrebbe risolvere la problematica con il Peschiera, l’acquedotto che rifornisce Roma e la Sabina. Sarebbe però un’opera faraonica, che avrebbe un impatto ambientale non indifferente.
Ma quest’opera è veramente necessaria? Non ci risulta che la Regione Lazio abbia cercato una soluzione alternativa per le acque della Tuscia. Per cui sarebbe necessaria, a tal proposito, un’attenta valutazione tecnica, con tempi di realizzazione brevi, costi contenuti e minor impatto ambientale”.
Il dott. Vincenzo Piscopo, geologo, docente dell’Università degli Studi della Tuscia, ha relazionato dettagliatamente riguardo a degli studi approfonditi condotti sul territorio e delle pubblicazioni sul tema As- acque sotterranea, anche in collaborazione con Enea e IIS. Diverse le soluzioni al problema individuate e possibili. L’ARPA ha valutato in particolare lo stato qualitativo dei corpi idrici sotterranei il 14- 07- 2017 e poi sono stati fatti studi approfonditi dall’università per evidenziare schemi idrogeologici e per individuare possibili soluzioni per rispettare i limiti di legge. Sulla permeabilità però, secondo il dott. Piscopo, gli studi sono migliorabili.
In generale, sarebbe fondamentale individuare una rete di monitoraggio moderna dei corpi idrici, unita a un controllo degli elementi geologici per sviluppare il concetto di sostenibilità ambientale.
La dott.ssa Litta dell’associazione “Medici per l’ambiente” – ISDE è intervenuta dando un contributo significativo all’incontro pubblico, patrocinato dal Comune di Viterbo.
Hanno preso poi la parola rappresentanti del territorio reatino, che, nel corso dell’estate appena trascorsa, ha ospitato una due giorni molto partecipata sul progetto di utilizzazione dell’acqua della Peschiera.
Sono intervenuti infine rappresentanti dell’attivo comitato “Noi non ce la beviamo” per porre dunque l’attenzione pubblica sulla prospettiva importante di cercare nell’area dei monti Cimini risorse idriche salubri, meno contaminate da arsenico e fluoruri, con possibili nuove tecniche che necessitano di verifiche e studi adeguati.

 

 

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