ACQUAPENDENTE (Viterbo)- Durante il week-end al via il progetto culturale “Trevinano-Ri Wind: residenze artistiche” (finanziamento dell’Unione Europea next-generation al Comune di Acquapendente per rigenerazione piccoli borghi). Il primo appuntamento scelto dal Presidente Associazione Teatro Boni Tolmino Piazzai trasformerà i balconi, i portoni, i vicoli e le piazze in palcoscenici naturali con la produzione teatrale “Il destino non può impedire la felicità. Sul palcoscenico Francesca Araceli, Valeriano Brozzoli, Luisa Curti, Gemma Fasoli, Marilena Guida, Gilda Monelli, Paola Serafinelli, Enrico Squarcia, Riccardo Zannoni con costumi Fabrizio Rivelli e musiche dal vivo di Sandro Fisandro. Dal 5 al 14 Luglio il testimone passerà a Daniela Maccari con il suo workshop “Il gesto di Lindsay Kemp. La sincerità e la libertà del gesto attraverso l’emozione, la musica ed il respiro” Il progetto itinerante Terramadre di teatrodanza sarà un viaggio espressivo-gestuale-emozionale sulle orme della forza esplosiva del linguaggio di Kemp. Vera e propria “stella polare” come sottolineato dall’artista in una intervista rilasciata dal giornalista Enrico Stinchelli.”Per mia grande fortuna in casa si è sempre respirata tantissima musica. I miei genitori sono grandi amanti di musica classica e lirica e mio padre suona molto bene il pianoforte. Mi raccontano che io approfittavo di ogni momento in cui c’era musica in casa per cominciare a danzare, a improvvisare, organizzando anche dei veri e propri “spettacoli” convocandoli in camera mia a vedermi, già dall’età di due/tre anni. E mi fa molto sorridere pensare che una delle mie prime coreografie, così piccola, è stata nientemeno che sulla Sinfonia de La forza del destino!! Mi ritengo molto fortunata anche perché, sempre per la loro passione mi portavano fin da piccolissima a vedere balletti, concerti ed opere, ed io, ben preparata dalla mia mamma che mi raccontava le trame facendomi appassionare, rimanevo incantata. E’ stato poi naturale portarmi molto presto alla scuola di danza. E da lì le prime grandi gioie e soddisfazioni, i primi concorsi, le prime audizioni. Sono sempre stata una danzatrice molto passionale ed è per me sempre stato essenziale lavorare con coreografi con cui mi sentissi in totale sintonia. E così ho fatto. Ma sicuramente l’incontro con il grande Lindsay Kemp ha segnato profondamente la mia vita. Dal primo momento in cui ho danzato per lui, ho capito che non avrei voluto essere in nessun altro posto. Ripetendo “abbandonatevi alla musica, voglio vedere il vostro spirito che danza”, mi ha fatto trovare la mia totale libertà. Dal giorno dell’ audizione andata molto bene, la nostra intesa è diventata sempre più profonda. Sono diventata la prima ballerina della compagnia, coreografa e la sua più stretta collaboratrice. Ha creato per me ruoli meravigliosi che considero grandi regali. Ho sempre avuto la consapevolezza di essere estremamente fortunata a lavorare con un grande artista, dal quale impari ogni volta che dice qualcosa o fa un gesto, che ha la capacità di toccare l’anima e aprirti a nuove visioni in modo molto semplice e naturale. Ha sempre curato la mia ispirazione e creatività fornendomi nuovi stimoli e volendo a sua volta essere ispirato da me, cosa che mi riempiva di gioia ma anche di un grande senso di responsabilità. Ma il regalo più grande me lo ha fatto chiedendomi di continuare a danzare i suoi ruoli dopo di lui, insegnandomeli e facendomeli provare, cosa che non aveva mai permesso a nessuno…”