Acquapendente, approvato il progetto relativo all’Istituzione Casa rifugio per donne vittime di violenza

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Il Consiglio Comunale di Acquapendente approva all’unanimità il progetto relativo all’Istituzione Casa rifugio per donne vittime di violenza ed un centro antiviolenza. “Presupposto fondamentale”, sottolinea l’Assessore Dottoressa Valeria Zannoni, “era quello di associarsi con un soggetto già esistente ed operativo. Punto di partenza la volontà del Comune di Viterbo di prendere parte ad un avviso pubblici Regionale come capofila ed, in qualità di partners, oltre al Nostro Comune quelli di Bomarzo, Celleno, Soriano nel Cimino, Vitorchiano, Bassano in Teverina, Oriolo Romano, Vetralla, Canepina, Orte, Capranica, Blera, Bassano Romano,  tutte spinte dalla volontà di trovare  riscontro in valutazioni di rilevante spessore sociale in quanto qualsiasi forma o grado di violenza contro le donne costituisce una violenza di genere oltre che una violazione dei diritti umani e dell’integrità della persona. Ci siamo immediatamente riconosciuti quindi nella proposta regionale che ha inteso rafforzare le disposizioni per contrastare la violenza e le forme di discriminazione; il contrasto al fenomeno è. da realizzarsi anche attraverso l’istituzione di nuove strutture destinate ad accogliere, supportare e accompagnare le donne vittime di violenza e i loro figli/e in spazi adeguati e con personale specializzato. Un plauso quindi a chi, la al fine di ricondurre tali strutture ad un disegno omogeneo nel territorio regionale,  ha approvato, con deliberazione G. R. n. 614 del18/10/2016, le Linee guida con le quali sono stati definiti i requisiti minimi dei Centri antiviolenza, delle Case rifugio I  primi in grado di accogliere a titolo gratuito le donne di tutte le età ed alle loro figli/figlie minorenni, che hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo dì residenza mentre, le seconde, strutture dedicate che forniscono alloggio sicuro, a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza, con l’obiettivo di proteggere le donne che hanno subito violenza e i/le loro figli/figlie e di salvaguardarne l’incolumità fisica e psichica. Casa di rifugio “Fenice”  e Centro antiviolenza “Penelope” sono risultati i migliori, mentre l’A.T.S. individuata  è formata da Cooperativa Sociale Prassi e Ricerca Onlus, Associazione Ponte Donna, Associazione Promozione Sociale Kyanos”.

 

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