ACQUAPENDENTE (Viterbo)-“Abbiamo preso parte alla manifestazione di Vulci”, sottolinea il nuovo Segretario Loriano Ronca , “per ribadire il concetto che vogliamo difendere il Nostro territorio e gridare la Tuscia non è una discarica. Abbiamo marciato con convinzione alla manifestazione pubblica svoltasi contro l’ipotesi di realizzare il deposito nazionale di scorie nucleari nella Tuscia. Una presenza sentita e determinata, espressione della volontà di difendere un territorio ricco di storia, cultura, ambiente e vocazione agricola e turistica. La Nostra partecipazione è stata un atto dovuto nei confronti di una comunità che da anni lotta per un futuro sostenibile. Il progetto del deposito rappresenta una minaccia concreta per l’equilibrio ambientale, economico e sociale dell’Alta Tuscia. Non possiamo permettere che un territorio già fortemente penalizzato venga ulteriormente sacrificato. La scelta di siti potenzialmente idonei per il deposito nazionale delle scorie nucleari, sia stata portata avanti senza un adeguato confronto con le comunità e senza la necessaria attenzione alle peculiarità ambientali e paesaggistiche della zona. L’area della Tuscia è un patrimonio naturale e culturale straordinario. È assurdo pensare di trasformarla in un sito di stoccaggio per rifiuti radioattivi. Serve un piano nazionale che non scarichi sulle aree più fragili i costi ambientali del nucleare, ma che coinvolga davvero i territori e rispetti il principio di equità. Continueremo a sostenere tutte le iniziative civiche, istituzionali e politiche contro il deposito. “Siamo al fianco dei cittadini, delle amministrazioni locali, dei comitati e delle associazioni – – in questa battaglia per la salute, l’ambiente e la dignità della nostra terra. La Tuscia merita rispetto, non rifiuti radioattivi”. In merito alla Riserva Naturale Monte Rufeno, Ronca sottolinea come “ ci associamo al gruppo di maggioranza del Comune in opposizione all’accorpamento tra Monte Rufeno e la Selva del Lamone: difendiamo la coerenza ambientale e la gestione locale. Esprimendo la Nostra personale ferma contrarietà al progetto della Regione Lazio, guidata dal presidente Francesco Rocca, di accorpare due riserve naturali profondamente diverse e non contigue: la Riserva Naturale di Monte Rufeno e la Selva del Lamone. La proposta regionale appare del tutto priva di fondamento naturalistico ha come unico obiettivo quello di espropriare i Comuni di Acquapendente e Farnese della gestione delle rispettive aree protette, creando un nuovo ente terzo che temiamo diventi un vero e proprio ‘postificio’, funzionale a sistemare qualche parente o sodale vicino alla maggioranza di governo.mAi consiglieri di opposizione chiediamo: da che parte starete? Vi allineerete alle scelte della Regione, sostenendo un modello di gestione centralizzata che nulla ha a che vedere con la tutela ambientale? La scelta è tra chi difende il territorio e chi trasforma la natura in poltrone”.