Acquapendente, il risultato della giornata per la consapevolezza sull’autismo

ACQUAPENDENTE (Viterbo=- La docente Barbara Eramo (Istituto Omnicomprensivo “Leonardo da Vinci” Acquapendente, Scuole dell’Infanzia “Rosa Venturini” e Scuola dell’Infanzia di Onano) ci presenta il risultato finale della “ “Giornata per la consapevolezza sull’Autismo.” “Una giornata in blu il due Aprile” sottolinea” “Tinta enigmatica scelta dalle Nazioni Unite nel 2007 quando istituirono la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’Autismo. Blu perché è il colore della sicurezza intesa come possibilità di vivere un’esistenza libera e protetta per gli autistici e per le famiglie. Blu perché è il colore della conoscenza sia inteso come informazione dei cittadini su questo disturbo sia come ricerca scientifica sulle cause ancora in buona parte sconosciute. I bambini hanno ascoltato la storia di un animale veramente speciale: Gatto Blu. Blu vede il mondo in modo diverso dai suoi genitori, dai suoi fratellini e dagli altri gattini. Sembra quasi che si trovi in un paese straniero, dove non riesce a capire quello che gli altri vogliono dire. È grazie all’amore di chi gli è vicino che ogni piccola o grande sfida quotidiana si trasforma in una fantastica avventura da vivere insieme e nella condivisione di soluzioni utili per tutti. Gli alunni affascinati hanno giocato e interpretato i ruoli dei personaggi della storia. Si sono finti Gatto Blu per poi ritornare a essere gatti grigi. Hanno costruito ripari con i banchi e hanno affrontato labirinti di fili di lana rossa. Hanno realizzato disegni con varie tecniche ma sempre a prevalenza blu, perché niente come l’arte avvicina i bimbi al mondo della sensibilità e della serena espressione emotiva-emozionale. Sono stati costruiti cartelloni poi affissi all’entrata della scuola. Per finire in ogni sezione sono stati appesi palloncini blu. Perché? Perché il blu nel suo mistero è colore del mare nei giorni di luce e nei giorni di tempesta e i palloncini ci ricordano che anche i più piccoli e fragili possono spiccare il volo verso un cielo altissimo. In fondo anche l’esperienza della pandemia ci ha obbligati a vivere isolati dagli altri, consentendoci, in minima parte di provare, forse, quello che un bambino autistico vive quotidianamente: la mancanza di comunicazione e relazione con le persone care e con i propri pari, l’impossibilità di manifestare le proprie emozioni agli altri, la frustrazione di vivere appieno l’affettività. Lo scopo delle insegnanti è stato quello di sensibilizzare i bambini a non chiudersi mai a ciò che appare “diverso” a non interrompere in alcun modo i canali comunicativi-relazionali. E anche noi adulti non dobbiamo chiudere la porta alla conoscenza. Dobbiamo fare la nostra parte! Dobbiamo accendere nei cuori una luce blu di speranza”.

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