Acquapendente, l’altopiano dell’Alfina nel censimento dei “Luoghi del cuore” del FAI

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Con l’altopiano dell’Alfina di Acquapendente prende parte ufficialmente alla decima edizione del voluta da FAI per il censimento luoghi del cuore. “Invito tutti gli aquesiani – sottolinea il Direttore del Museo Naturalistico del Fiore Dottor Gianluca Forti – ha votare un nostro patrimonio ambientale in grado di regalare emozioni. C’è tempo fino a Domenica 15 Dicembre 2020, per inviare un voto-messaggio per poterlo salvare”. Lo stesso Direttore presenta il bene che il Fondo Ambientale Italiano ha individuato nel censimento: “ L’altopiano dell’Alfina” sottolinea, “ è un altopiano vulcanico che comprende i territori dei comuni di Acquapendente, Bolsena, San Lorenzo Nuovo e Proceno nella regione Lazio; Orvieto, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Porano nella regione Umbria. Con le sue nere rocce basaltiche, nate dal primordiale vulcano, l’altopiano raccoglie e nutre d’acqua potabile il lago di Bolsena, privo di immissari superficiali, e i comuni d’intorno. Ampie distese di campi e boschi quasi immutati nel corso dei secoli si estendono per migliaia di ettari ad una quota di circa 600 metri s.l.m. per poi immettersi in una valle profonda e verde (la valle di Benano) ed inerpicarsi ancora nelle rocche tufacee di Orvieto, Rocca Ripesena, Porano. Il castello di Torre Alfina troneggia a nord ovest, abbracciando a 360 gradi la vista del Monte Amiata, del Monte Cetona, del Monte Arale, del Monte Peglia e più lontane, ma ancora visibili, le prime creste dell’Appennino e dei Cimini. A Sud Est dell’altopiano il castello di San Quirico incornicia in lontananza, tra le sue mura ed il verde di prati e boschi, Orvieto, la sua cattedrale le sue case medioevali. Sulla distesa verde dell’altopiano, intervallata da prati e boschi, si trovano vecchi casali in pietra, testimonianza architettonica tangibile di un recente passato rurale rimasto quasi immutato. L’altopiano si estende fin sul ciglio della riserva naturale del Monte Rufeno, dove dimorano animali come lupi, caprioli, cinghiali e lepri. La bellezza di questo luogo non la salva però da minacce derivanti da progetti di sfruttamento delle risorse geotermiche, che ne potrebbero violentare l’ambiente inquinandolo. Per evitare queste minacce i cittadini si sono mobilitati nel 2014, raccogliendo numerosi voti e garantendo così un intervento Luoghi del Cuore per l’Altopiano dell’Alfina”.

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