Acquapendente, l’icona religiosa Santissima Vergine ed il laico Pugnalone s’incontrano

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – L’icona religiosa Santissima Vergine ed il laico Pugnalone a braccetto assieme nella Domenica aquesiana di Mezzo Maggio (pioggia permettendo).  Era a fine XVI° secolo quando il notaro Pietro Paolo Biondi traccia l’origine religiosa del più bel evento folcloristico aquesiano. Si chiamava Henrigo Severo ed  era il Governatore nominato dall’Imperatore Federico Barbarossa per Acquapendente. Eretico ed impegnato soprattutto a tiranneggiare. Contadini impegnati invece a lavorare in vigna in zona Porta Santa Vittoria difronte ad una Cappella della Santissima Vergine parlano di ribellione. Molto lo scetticismo. Visto che il primo di loro sottolinea come la stessa avrebbe avuto esito positivo quanto riuscisse a fiorire fuori stagione il ciliegio vicino a loro. Fiorì immediatamente. E loro cominciarono a correre all’impazzata gridando al Miracolo. E’ notte. Ed all’eremita Alberto di Bretagna in ritiro spirituale presso la Chiesa di Santa Vittoria appare in visione la Vergine. Il messaggio è diretto: recarsi dal Papa Alessandro Senese, parlare del Miracolo e della volontà di ribellione aquesiana. Il Sommo Pontefice scrisse ai Senesi, ai Tolomei di Lucca ed ai Pisani che combattevano contro i fiorentini presso Radicofani. Oltre che agli orvietani. Si formò un contingente ed entrando da Porta del Massaro e da Porta San Sepolcro si impossessarono di Acquapendente. Pochi i mezzi a disposizione degli aquesiani per battagliare a fianco a loro. Tra i più gettonati dell’epoca il pungolo (attrezzo di ferro simile ad una spatola ed infilato sun un lungo bastone che gli fa da manico). Un’ “arma” che risultò vincente e che normalmente aveva il duplice scopo di ripulire l’aratro dalle incrostazioni di terra durante l’aratura e di punzecchiare i buoi per farli procedere speditamente nello stesso lavoro. Un qualcosa di rurale e laico che, una volta Acquapendente diventato territorio papale, venne ornato di fiori nella processione celebrativa. Passano i secoli e si trasforma nel mosaico floreale chiamato Pugnalone. Il bastone diventa pannello di legno (mt 2.60×3.60). Il contadino è ora artista. Disegna il bozzetto ed esegue una pittura completa con tutti i chiaroscuri e le sfumature come un affresco o una pala di altare di grandi proporzioni. I contadini aiutanti si chiamano Gruppi. Che raccolgono ed attaccano sullo stesso prima materiali vegetali più svariati (foglie secche di platano, quercia, castagno, magnolia, aghi di pino, infiorescenze di noce, foglie essiccate di mais, bulbo esterno della cipolla), poi i fiori (garofani, gigli, glicine, fiordalisi, gerbere, violaciocche, calendule, botton d’oro). Ora è tutto pronto: che inizi la festa. Soprattutto per il Gruppo Porta della Ripa che compie 60 anni. Auguronissimi Centro.

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