Ad Orvieto “Scrivere di Dio, Tommaso d’Aquino”, un racconto di e con Guido Barlozzetti

ORVIETO – Tommaso D’Aquino è nato 800 anni fa ed è morto nel 1274, per cui ne ricorrono quest’anno i 750 anni della morte. La sua riflessione è un cardine nella storia della filosofia e della teologia, la sua santità lo rende un maestro indiscusso per la Chiesa.
Tornare a lui significa riaprire la pagina di un pensiero che va oltre i secoli e si impone a modello di ragionamento, sul bordo che separa e unisce la ragione e la fede, e si riverbera provocatoriamente sull’attualità.
È in questo quadro che, con il Festival di Arte e Fede, nasce l’idea di un racconto-spettacolo che rievochi l’intreccio tra il rigore di un percorso intellettuale e la vita di un predicatore domenicano ammirato nel suo tempo e canonizzato nel 1323.
Si intitola SCRIVERE DI DIO/Tommaso d’Aquino e avrà luogo nella sacralità dello spazio del Duomo di Orvieto sabato 9 novembre alle ore 21. L’ingresso, in una logica di servizio culturale, è gratuito.
Una sede non casuale perché Tommaso soggiornò ad Orvieto tra il 1261 e il 1265, di ritorno dall’Università di Parigi che, nel fervore contrastato della Scolastica, lo aveva celebrato come indiscusso magister.
Rimanda il titolo alla frase che il Crocifisso pronunciò davanti a Tommaso che inginocchiato gli porgeva ciò che aveva scritto: “Bene scripsisti de me, Thoma”.
Uno spunto e un tema che ha guidato Guido Barlozzetti nel costruire una narrazione capace di portare al pubblico più largo la profondità di un pensiero che si svolge consapevole delle sue possibilità e del limite oltre il quale non può andare.

– Il racconto.
SCRIVERE Di DIO è un racconto per parole, immagini e suoni.
Lo ha scritto e ne sarà interprete/narratore Guido Barlozzetti.
Consapevole dell’imponenza della figura di Tommaso, intreccia alcuni momenti della sua vita con una riflessione su un pensiero che sbalordisce per quantità di scrittura, acutezza logica e visione sistematica.
Sul primo versante, si raccontano gli anni di Parigi, le polemiche degli ordini mendicanti – Tommaso era un domenicano – con i Maestri delle Arti e i secolari, e la riscoperta di Aristotele; Orvieto, nel tempo del miracolo eucaristico di Bolsena e della residenza di Papa Urbano IV che estende a tutta la Chiesa la Festa del Corpus Domini, per la quale incarica Tommaso di redigere l’Ufficio; il ritorno a Parigi e gli ultimi anni a Napoli, fino alla morte nell’abbazia di Fossanova.
In pari tempo, si entra nella questione fondamentale del rapporto tra ragione e fede, sulla verità dell’una e dell’altra e sull’oltre del pensiero che in Tommaso diventa la preghiera, la contemplazione e l’estasi.
Le parole del racconto, costruito per stazioni di un percorso, si avvolgono nell’ambientazione sonora di Enzo Pietropaoli, un autore che ama sperimentare e che eseguirà in diretta le sue composizioni.
La musica accompagnerà in un controcanto di linguaggi il progetto visivo di Massimo Achilli, con clip illustrative ed evocative dei temi e delle situazioni toccate dal racconto, valorizzate in alcuni momenti dalle elaborazioni grafiche e le nimazioni di Silvia Spacca.
Va ricordato il lavoro di reperimento delle immagini per il quale è stata decisiva la collaborazione di Direzione Regionale dei musei nazionali della Toscana, Direzione Regionale musei nazionali del Lazio, Comune di Forlì/Servizio cultura e turismo e legalità, Fondazione Federico Zeri, Galleria degli Uffizi di Firenze, Basilica San Domenico Maggiore di Napoli, Arcidiocesi di Pisa/Ufficio beni ecclesiastici, Museo del Louvre di Parigi e Musei Vaticani.
L’appuntamento è nel Duomo di Orvieto, con tutta la responsabilità che comporta svolgervi una narrazione multimediale su Tommaso D’Aquino.

Quel “Bene scripsisti de me, Thoma”, mi è sembrato la sintesi straordinaria che suggella una prodigiosa esperienza tra ragione e fede. Tommaso D’Aquino e San Tommaso D’Aquino, l’uno non può prescindere dall’altro, la vita si rimanda con un pensiero che prova se stesso fino all’estremo e sul bordo di un Oltre. Era dunque necessario raccontare un’esperienza che dal Duecento dei Papi e degli Imperatori, dei Comuni e dei Maestri delle Arti, giunge a noi con la potenza di una provocazione. Il pensiero di Tommaso ci interroga.
Prof. Guido Barlozzetti – Autore e Narratore dello spettacolo Scrivere di Dio.

– Produzione.
SCRIVERE DI DIO è prodotto dal Festival Arte e Fede di Orvieto, ideato e organizzato dal direttore artistico Alessandro Lardani, e si avvale del contributo fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e della Consulta delle Fondazioni dell’Umbria, dell’Opera del Duomo, del Capitolo della Basilica Cattedrale di Orvieto e della Diocesi di Orvieto-Todi/Ufficio per la cultura, con il patrocinio del Comune di Orvieto.

Hanno contribuito al progetto anche il Lions di Orvieto e Hotel Palazzo Piccolomini Orvieto, e collaborato l’Unitre, la Scuola Comunale di Musica, l’ISAO/Istituto Storico Artistico Orvietano e la Trattoria del Moro.

“Le Istituzioni coinvolte hanno creduto sin dall’inizio nel progetto e si sono adoperate creando le condizioni per realizzarlo, segno di un’attenzione che va aldilà dell’evento e che si scrive nella volontà di fare della cultura, dell’arte e della storia di Orvieto un patrimonio universalmente condiviso dai cittadini e da chi viene a visitare la città, con risvolti non semplicemente consumistici.
In questo senso, SCRIVERE DI DIO si iscrive in una progettualità ventennale, coerente e lungimirante del Festival Arte e Fede che si proietta anche sull’imminente anno del Giubileo 2025, mettendo a disposizione della Città tutta la propria esperienza, qualità e creatività”.
Dott. Alessandro Lardani – Direttore del Festival Arte e Fede di Orvieto.

“La Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ha sostenuto il progetto dell’Associazione Iubilarte con il quale, a 750 anni dalla morte di Tommaso d’Aquino, si intende “rendere omaggio” al dottore della Chiesa, tanto caro alla Città di Orvieto, che proprio qui venne incaricato di comporre la liturgia della messa del Corpus Domini, la festa estesa a tutta la cristianità da Papa Urbano IV, che risiedeva a Orvieto, a seguito del Miracolo Eucaristico di Bolsena del 1263.
L’evento per celebrare Tommaso d’Aquino, magistralmente realizzato e diretto da illustri personalità della nostra Città, avrà luogo all’interno del Duomo di Orvieto, in vista, tra l’altro, del Giubileo del 2025. Questo assume un importante significato simbolico ponendo al centro della scena la Città di Orvieto e la sua storia che, come nel caso specifico, non rimane relegata al passato, ma costituisce un mirabile patrimonio culturale e spirituale da valorizzare e condividere, soprattutto nell’era odierna”.
Prof. Libero Mario Mari – Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto

“La Consulta riunisce le Fondazioni di Origine Bancaria che rappresentano la
continuazione storica delle Casse di Risparmio di Città di Castello, Foligno, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni e Narni. Da vent’anni costituisce un luogo di incontro, di scambio e di studio su tematiche legate alla ricerca e alla formazione, all’arte e cultura, al volontariato e alla beneficenza, al fine di promuovere e sostenere progetti di interesse comune su tutto il territorio umbro.
È con vivo piacere, pertanto, che il Consiglio di amministrazione della Consulta, che ho l’onore di presiedere in questo biennio 2023-2025, ha inteso sostenere la proposta dell’Associazione Iubilarte di Orvieto di realizzare la produzione “Scrivere di Dio”, un racconto-spettacolo filosofico e teologico su San Tommaso D’Aquino di grande spiritualità e attualità. Il mio augurio è che un ampio pubblico possa giovare di questa importante rappresentazione che sicuramente valorizzerà san Tommaso, figura imprescindibile nella storia del pensiero occidentale”.
Prof. Luigi Carlini – Presidente Consulta Fondazioni di Origine Bancaria Umbre

“Il Festival Arte e Fede ci offre l’opportunità di riscoprire un gigante del pensiero occidentale che ha segnato la storia della nostra città con la produzione di quei testi liturgici che cantano ed esaltano il mistero dell’Eucaristia. La teologia che li ispira, rappresenta un capitolo fondamentale nella storia del pensiero cristiano e ci coinvolge in quel dialogo con il trascendente che continuamente si incarna nello spazio e nel tempo.”
Don Stefano Puri – Vicario Diocesi Orvieto-Todi e Presidente del Capitolo della Cattedrale

“San Tommaso D’Aquino rappresenta un modello insuperato di integrazione tra fede e ragione, e il suo pensiero continua a illuminare la storia della filosofia e della teologia. Per l’Opera del Duomo è motivo di soddisfazione accogliere, nel Duomo di Orvieto, l’anteprima nazionale dello spettacolo ‘Scrivere di Dio – Tommaso d’Aquino’. Questo evento, parte del Festival Internazionale d’Arte e Fede, offre un’occasione unica per riflettere sulla vita e sull’opera del santo, rileggendo la sua figura con profondità intellettuale e umana. È nell’intenzione dell‘Opera del sostenere iniziative culturali di alto valore, che sanno coniugare arte, fede e riflessione spirituale, contribuendo così a mantenere vivo il legame tra cultura e sacralità”.
Ing. Andrea Taddei – Presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto

Guido Barlozzetti
Orvietano, laureato in filosofia a cui si dedica ogni giorno, professore di materie umanistiche nei licei, scrittore di romanzi (L’ombra di Don Giovanni), racconti (Vite ricordevoli) e saggi (Il palinsesto, Eventi e riti della televisione, Il viaggio di Freud, La meteora/Mario Draghi, La Scacchiera di Kubrick, La tv da sfogliare), autore e conduttore di programmi televisivi su Rai1, giornalista, esperto di comunicazione e di cinema, autore e narratore di racconti teatrali (su Freud, Kubrick, Pasolini, Magnani), insegna serialità televisiva all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

¬Massimo Achilli
Fotografo, autore di opere multimediali, installazioni fotografiche, performances teatrali, collabora da anni con diversi musicisti in particolare nell’ambito del jazz e con attori, registi e scrittori per la realizzazione di spettacoli presentati in festival multimediali sia in Italia che all’estero. Fotografa per il teatro, la danza e il jazz. Il suo percorso artistico si trova in una terra di confine tra il teatro la fotografia e le arti multimediali.

Enzo Pietropaoli
Nasce nel 1955. A 20 anni inizia la carriera professionale come contrabbassista e compositore. Si è esibito in varie parti del mondo con alcuni tra i più importanti musicisti internazionali, prevalentemente in ambito jazzistico, ma non solo. Parallelamente alla attività concertistica ha portato avanti la propria vena compositiva in diversi ambiti, cinema teatro e altro.

Silvia Spacca
Laurea triennale in scienze e tecnologie delle Arti della Musica e dello Spettacolo e Laurea Magistrale in Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione. Fotografa, artista 3D, grafica e design. Negli ultimi anni ha realizzato video per spettacoli teatrali, conferenze e foto di scena. Cofondatrice di Vizart, studio di data visualization e cartografia tridimensionale.

Alessandro Lardani
E’ laureato in giurisprudenza ed è ideatore e direttore artistico del Festival Arte e Fede, che dal 2006 ospita a Orvieto personaggi di primo piano del mondo dell’arte, della cultura e significativi testimoni di fede del nostro tempo. E’ Legal Affairs Administrator presso il Gordon College (USA), consulente legale e mediatore interculturale con esperienza pluriennale nelle relazioni internazionali e nel diritto dell’immigrazione. E’ presidente dell’Associazione Culturale Iubilarte.

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