Affluenza di migranti nella Tuscia: preoccupazioni e richieste di distribuzione equa

di REDAZIONE –

VITERBO – Nel corso dei prossimi mesi, la regione della Tuscia dovrà far fronte all’arrivo di un considerevole numero di migranti, con previsioni che superano il migliaio. Attualmente, la popolazione migrante già presente nel territorio è oltre ottocento, ma si prevede l’arrivo di altri 380 individui tra agosto e ottobre. Questo rappresenta una sfida significativa per una provincia che conta circa 317.000 abitanti, richiedendo uno sforzo notevole in termini di strutture e personale.

Tuttavia, il territorio si trova di fronte a un’insufficiente disponibilità di strutture adatte per l’accoglienza e la Prefettura sta lavorando per stipulare contratti con soggetti convenzionati al fine di affrontare questa carenza. Anche il contributo dei volontari sembra ormai al limite. La situazione di carenza è particolarmente evidente a Viterbo, il cui comune ospiterà la maggior parte dei migranti in base alla logica proporzionale.

Nonostante le aspettative che il capoluogo assumesse un ruolo di guida in questa situazione, è emerso che potrebbe non essere in grado di risolvere tempestivamente le difficoltà legate alle strutture e al personale, spingendo la sindaca Chiara Frontini e l’assessore ai Servizi sociali Patrizia Notaristefano a cercare una distribuzione equa dei migranti in tutta la provincia.

La giunta sembra intenzionata a reagire attivamente e potrebbe persino istituire un tavolo permanente di collaborazione con la Provincia, guidata da Alessandro Romoli, la Prefettura e la Questura. La decisione di Frontini sembra concentrarsi principalmente sul futuro, poiché è previsto che gli sbarchi di migranti continueranno anche dopo ottobre. Le organizzazioni non governative (ONG) e la Guardia Costiera, attraverso l’approdo al porto di Civitavecchia, stanno contribuendo all’accelerazione del processo di redistribuzione dei migranti nella vicina area della Tuscia.

È evidente che nessun comune può sottrarsi a questa sfida di accoglienza e la richiesta è chiara: tutti devono partecipare in modo proporzionale per evitare il rischio che il sistema di accoglienza della regione di Viterbo possa collassare, con conseguenze significative. In particolare, i comuni di Tarquinia, Montefiascone e Vetralla sono chiamati a dare il loro contributo, seguiti da tutti gli altri in base alle dimensioni delle rispettive comunità. Rimane da vedere se le richieste avanzate dal Comune di Viterbo troveranno accoglimento e se la collaborazione tra le autorità locali e regionali riuscirà a gestire efficacemente questa sfida continua.

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