Agenti di polizia ferroviaria aggrediti alla stazione di Orte da cittadino dello Zimbabwe

Riceviamo da Renato Sini e pubblichiamo: “Il giorno 07/03/2024 alle ore 22:00 circa gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso la stazione dei treni di Orte venivano allertati ad intervenire perché un cittadino dello Zimbabwe stava molestando e creando problemi di più natura alle persone che stavano in treno (con tratta Arezzo-Roma) con atteggiamenti minacciosi e violenti.
Il capotreno non riusciva a calmarlo ed alla richiesta del titolo di viaggio (il biglietto del treno) si rifiutava di mostrarlo (perché ne era sprovvisto) e di dare il proprio nominativo, pertanto diventava una persona indesiderata secondo il regolamento delle Ferrovie dello Stato.
Per questa motivazione interveniva la Polizia Ferroviaria di Orte.
Il cittadino zimbabwese, alla vista dei 2 agenti che erano saliti sulla carrozza per comprendere bene cosa stesse succedendo, dava in escandescenze offendendo gli operatori ed all’invito a seguirli si rifiutava e gli si scagliava contro.
Nonostante ciò gli agenti lo contenevano e malgrado venissero colpiti con calci e pugni lo facevano scendere dal treno.
Alla discesa dal treno il cittadino straniero divincolandosi prendeva un taglierino e dava alcuni fendenti al poliziotto che stava cercando di contenerlo. Da qui nasceva una colluttazione.
Fortunatamente i fendenti dati con il taglierino andavano a cozzare contro il portamanette che salvava l’agente di Polizia da ferite profonde.
L’operatore di Polizia che ha subito l’aggressione del cittadino di origine africana è stato obbligato a fare ricorso alle cure mediche del caso.
In ausilio intervenivano altri 2 agenti che erano nei pressi dell’uscita del vagone ferroviario.
Il cittadino straniero, una volta fermato, veniva portato negli uffici della Polizia Ferroviara e nel procedimento penale svoltosi per direttissima (un procedimento speciale azionato dal Pubblico Ministero) presso il Tribunale di Viterbo, veniva convalidato l’arresto ed associato al carcere di Mammagialla di Viterbo.
La cosa che deve far riflettere è il fatto che il cittadino africano stesse viaggiando senza alcun titolo valido ed armato, con atteggiamenti minacciosi e violenti verso i passeggeri e soltanto l’intervento delle forze dell’ordine (Polizia di Stato) ha potuto portare sicurezza e tranquillità.
Un intervento che poteva costare molto caro agli operatori intervenuti e che mantenendo una grande professionalità cercavano di contenere il soggetto in questione, cercando di evitare la colluttazione per non incorrere in possibili stravolgimenti dell’accaduto (colluttazione che poi non era possibile evitare).
Quanto le forze dell’ordine devono sopportare ciò, quanti feriti o morti devono esserci ancora per il personale che si prodiga per la sicurezza del cittadino?”.

Renato Sini

 

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