Aggressione a Mammagialla, Fns Cisl Lazio: “Torna alla ribalta il problema della sicurezza”

ROMA – Riceviamo dalla Fns Cisl Lazio e pubblichiamo: “Torna alla ribalta il problema della sicurezza all’interno della casa circondariale di viterbo. Ancora un’aggressione tra le mura dei carceri della regione lazio . Si allunga la lista di episodi gravi che hanno come protagonisti i detenuti.

L’ultima vicenda si è verificata nel carcere CC di Viterbo, un detenuto per futili motivi aggrediva e il vice sovrintendente ed un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria di procurando lesioni ad entrambi. Il pronto soccorso ha refertato 15 giorni ad ambedue unità.
Questo episodio evidenzia in maniera chiara come a nulla siano valsi gli allarmi sulla necessità di rinforzare il contingente poiché si è impossibilitati a gestire senza un numero congruo di personale i detenuti facinorosi –
Occorre garantire e porre in sicurezza il personale di Polizia Penitenziaria dato che la responsabilità è in capo al datore di lavoro ed alla stessa amministrazione ed è bene ricordare che con tutto ciò non è mai mancato da parte della Polizia Penitenziaria la dedizione a svolgere il proprio mandato istituzionale, garantendo la sicurezza non solo delle carceri ma di tutta la comunità.
Per la Fns Cisl Lazio occorrono urgenti e radicali interventi perchè il personale è stremato e così non si può continuare , servono ora come non mai solo atti concreti”.
Purtroppo dobbiamo segnalre che nella previsione di aumento della dotazione organica del carcere di Viterbo l’amministrazione regionale ha previsto un incremento di solo 07 unità rispetto alla proposta della Fns Cisl Lazio di 17 unità. Le modifiche proposte dalla Fns Cusl Lazio per ril carcere di Viterbo erano state effettuate tendo conto della relazione illustrativa del DAP sulla previsione di nuovi reparti detentivi inclusa nel Fondo complementare al PNRR tra cui vi è inserito il carcere di Viterbo.
Attualmente il problema più grosso è che ci sono n. 23 unità che espletano servizio c/o il Gruppo Operativo Mobile ( GOM) ma risultano amministrati nell’istituto Viterbese e questo è un grosso problema non da poco. Mancano più di 60 unità a Viterbo, mentre, nella regione ne mancano circa 650 unità di polizia penitenziaria. Il personale lavora in condizioni critiche ed è stremato e se a ciò si aggiunge che, anche , si continua a gravare su, una competenza non propria dato che deve occuparsi di una detenuta con problemi psichiatrici.
Per la Fns Cisl Lazio non bastano le 07 unità che il PRAP Lazio, Abruzzo e Molise ha previsto per tale sede sono poichè rappresentano solo granelli di sabbia in un oceano.
Per la Fns Cisl Lazio tale previsione è una beffa in quanto servono interventi urgenti per le carceri e non solo paliativi perchè cosi facendo a rischiare sono solo il personale di Polizia Penitenziaria e  i dirigenti e i funzionari del Corpo”.
Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE