Aggressione israeliana nella striscia di Gaza, manifestazione in piazza a Viterbo

VITERBO – “Il Circolo di Viterbo e la Federazione Provinciale di Viterbo del Partito della Rifondazione comunista erano in piazza ieri pomeriggio a Viterbo ad esprimere la propria assoluta condanna dell’aggressione israeliana nella striscia di Gaza, in solidarietà alle sorelle e ai fratelli del popolo palestinese. Eravamo diversi militanti, con le nostre bandiere e quelle della Palestina”.Lo scrive Roberta Leoni, Luigi Telli (Rifondazione Comunista) , che aggiunge: “Siamo stati sorpresi di vedere fra i manifestanti anche esponenti del PD con le loro bandiere, privi di pudore e senso della misura: come è stato giustamente fatto notare (benché in modo scomposto) da alcuni presenti, è sembrata una chiara provocazione da parte di un partito che è fra i principali sostenitori della politica di Israele, come dimostrano le recenti prese di posizione dei vertici nazionali. In ogni caso la loro presenza (numericamente irrilevante) non è riuscita a rovinare la manifestazione. Come ha ripetuto al microfono la nostra compagna Loredana Fraleone, questa guerra, spacciata come guerra di difesa, è invece frutto di un cinico calcolo da parte del governo reazionario di Tel Aviv in vista delle prossime elezioni e dell’imminente votazione dell’assemblea dell’ ONU sul riconoscimento della Palestina. Stop alla guerra, stop all’occupazione, viva la resistenza del popolo palestinese”.

Alla manifestazione, organizzata dall’Arci e da altre associazioni pacifiste, ha anche partecipato il Comitato di Lotta Viterbo S.I. COBAS Viterbo, che sottolinea: “La pace è quella della borghesia fatta di sfruttamento, oppressione, precarietà e miseria in tutto il mondo, doppiamente presente per i proletari palestinesi sotto il doppio tallone della borghesia israeliana e di quella autoctona.
La giustizia e i diritti sono il terreno del nemico di classe, la foglia di fico ideologica che giustifica e
vorrebbe rendere eterno questo marcio sistema di dominio. La democrazia è il miglior involucro del capitalismo che non a caso oggi si coniuga nella forma della democrazia imperialista.
Le istituzioni internazionali sono la cartina al tornasole del sistema imperialista mondiale che non
è dovuto alla politica di questo o dell’altro stato o governo “cattivone” ma è espressione di un determinato e specifico sistema di produzione e riproduzione sociale, perché capitalismo e imperialismo vanno a braccetto, l’uno implica l’altro.
La nostra presenza urticante, con slogan di classe e non generici appelli umanitari, ha subito messo in mostra la contraddizione, e attaccato la presenza in piazza del PD che, ricordiamo, insieme a tutto l’arco costituzionale l’altro giorno manifestava l’appoggio allo stato israeliano e ai
suoi massacri ed è il fulcro del nostrano imperialismo.
Siamo intervenuti ricordando, in un passaggio particolarmente apprezzato dalla comunità palestinese e araba presente composta in gran parte di donne e giovani, il ruolo di tutte le borghesie dell’area mediorientale e dei governi arabi “fratelli” nella strumentalizzazione della causa palestinese per porla come elemento della loro proiezione di potenza regionale per poi farne scempio quando non più utili partire dal “settembre nero” di Amman.
Partendo dall’esempio dei portuali di Genova prima e poi di Livorno e Napoli abbiamo mostrato come solo la lotta e la mobilitazione dei proletari, in ogni paese contro la propria borghesia contro il proprio imperialismo perché il primo nemico è in casa, può nei fatti e concretamente aiutare le nostre sorelle e i nostri fratelli del proletariato palestinese”.

 

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