Aggressione omofoba a Montefiascone, interviene TusciaPride

MOTEFIASCONE (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “È di poche ore fa la notizia della condanna di due persone in primo grado di giudizio per un’aggressione omofoba nei confronti di un 32enne di Montefiascone avvenuta nel 2019.

L’aggressione, messa in atto durante un sabato sera, rappresenta solo una delle numerose forme di violenza a cui sono sottoposte tutti i giorni le persone queer e trans* nel nostro territorio e nel nostro Paese; insulti, scherni, derisioni, disparità di trattamento, soprusi, molestie e aggressioni fisiche rientrano nella quotidianità della totalità delle persone non-eterosessuali e non-cisgender. In ogni contesto, dalla scuola al luogo di pratica dello sport e dalle attività commerciali agli spazi di socialità, le soggettività che divergono rispetto agli standard definiti dalla nostra società, non necessariamente perché parte della comunità queer, vedono costantemente la propria esistenza logo tuscia pride-06sottoposta al giudizio e alla reazione altrui.

In uno Stato, come il nostro, etichettato dal World Democracy Index come una democrazia imperfetta anche a causa della malasanità delle istituzioni e dove la polizia tortura una persona trans* solo perché tale – come accaduto a Milano lo scorso maggio – sentenze come quella risalente al caso di Montefiascone ci consentono di continuare a considerare la nostra Repubblica ancora espressione della nostra Costituzione, che mette al primo posto – con i suoi articoli 2 e 3 – il rispetto della dignità umana e l’eguaglianza di ogni individuo. Al tempo stesso, evidenziando la presenza, come dimostrato dai ripetuti fatti di cronaca, di un fenomeno discriminatorio sistemico e diffuso, provvedimenti giudiziari di questo tipo affermano la necessità di prevedere reazioni specifiche da parte della legge agli atti violenti caratterizzati da sentimenti di omobitrans*fobia anziché utilizzare i reati di percosse, violenza privata, ecc., – come accade attualmente – che tengono conto solo della violenza in sé e non dell’odio verso la vittima per via delle proprie caratteristiche personali che costituisce motivo della violenza stessa. Se da una parte è fondamentale quindi aggiornare la normativa, dall’altra è necessaria l’istituzione di sistemi di prevenzione dell’intolleranza, come ore di educazione sessuo-affettiva fin dalla scuola elementare e maggiori campagne di sensibilizzazione, in ogni luogo.

Come Tuscia Pride, associazione che rappresenta la comunità queer e trans* del nostro territorio, ribadiamo la nostra condanna a qualunque forma di violenza, il nostro entusiasmo per notizie che comunicano il prevalere della giustizia sui soprusi – come quella della sentenza di cui si sta discorrendo in questo scritto – e la nostra determinazione a lottare strenuamente per sradicare ogni sentimento di odio e di intolleranza nei confronti della diversità”.

TusciaPride

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE