ACQUAPENDENTE (Viterbo)- Stuzzicante appuntamento aquesiano post-Festa Civiltà Contadina Artigiana con l’Architetto Renzo Chiovelli e la restauratrice Carlotta Dudan che lunedì 26 Agosto a partire dalle ore 21.00 presenteranno presso il Museo Civico Diocesano l’evento “Storie di reclusione : i prigionieri di Acquapendente e Viterbo”. Viene partorita dalla mente del Direttore Dottor Andrea Alessi la volontà di organizzare un evento unico che porterà a esplorare un capitolo nascosto della nostra storia provinciale . Una serata dedicata ai prigionieri delle carceri vescovili di Acquapendente e al misterioso detenuto del Chiostro di Santa Maria della Verità di Viterbo. Si inizierà con un approfondimento sulle testimonianze storiche lasciate dai prigionieri, incise con disperazione e speranza sui muri delle carceri vescovili di Acquapendente e del Chiostro di Santa Maria della Verità di Viterbo. “Queste incisioni – volti, disegni, parole –“ sottolinea Alessi, “sono autentiche finestre sul passato, rivelando frammenti di vita, emozioni e sofferenze di chi vi fu rinchiuso. Dopo la presentazione, ci sarà un’apertura straordinaria delle carceri vescovili dell’Episcopio, dove si potrà partecipare a una visita guidata esclusiva. Questa sarà un’occasione imperdibile per ammirare da vicino le incisioni lasciate dai prigionieri, immergendosi nella loro storia e nelle loro emozioni. Si entrerà dal giardino interno. Fino ad un lungo corridoio che collega tre piccoli vani. Il primo, più grande, presenta alcuni graffiti che raffigurano per lo più volatili. Quasi sicuramente, i carcerati disegnavano ciò che riuscivano a vedere dalla finestra, unica fonte di aria e luce. Sono presenti anche le serie di barre, che rappresentavano i giorni o le ore passati in cella, utili ai carcerati per non perdere la cognizione del tempo. La seconda cella, anticamente senza finestre, era invece destinata ai condannati a morte, che solitamente avveniva un paio di giorni dopo la condanna. L’ultima cella è forse la più interessante. Alcune frasi incise sono scritte in italiano corretto, cosa molto rara all’epoca. Poiché pochissime persone avevano l’opportunità di istruirsi. Ciò ci induce a pensare che in questa cella, oltre agli adulteri, erano ospitati anche eretici. Tutti con una suggestiva storia. All’interno della quale (almeno in alcune), vi si legge pentimento. Per info e prenotazioni last minute contattare 3888568841 o inviare email eventi@laperegina.it.