Al museo di Acquapendente Medea, il percorso di un mito

ACQUAPENDENTE (Viterbo) – Spettacolo teatrale all’interno delle sale del Palazzo Vescovile messo in scena dalla Compagnia “Teatro Stabile” di Grosseto. Primo appuntamento del progetto #MUSEION2022 che prevede un ricco cartellone di eventi che si svolgeranno nei musei e che vedrà la programmazione di undici spettacoli tra performance di teatro, musica e danza. SABATO 9 APRILE ore 17.00 -18.00 e replica ore 19.00 – 20.00. Ingresso gratuito.

Lo spettacolo in breve
Medea, un nome che etimologicamente significa “colei che consiglia”, una sacerdotessa-guaritrice che usa il sapere delle madri, un sapere che da Euripide in poi è fatto passare per pericolosa magia. Il mito di Medea per due millenni è stato letto univocamente come la vicenda di un’ eroina che assolve fino all’ultimo il dettame divino della distruzione della stirpe di colui che commette una colpa, fino a portarlo all’estrema tragica conseguenza di dare la morte ai propri figli. Ma scavando a ritroso nel tempo si trovano altre interpretazioni, altre Medea, altri svolgimenti della vicenda. Se Medea non è infanticida, il valore stesso del mito cambia, come cambia la sua forza catartica che si indirizza allora verso altri obiettivi. Medea è l’eroina di un mondo arcaico, religioso e matriarcale, in contrasto con un mondo razionale, laico, moderno. L’amore fra Medea e Giasone rappresenta il conflitto fra questi due mondi.
Lo spettacolo del Teatro Studio non dà una rilettura del mito, ma permette agli spettatori un’ interpretazione soggettiva, attraverso stimoli visuali, verbali e sonori. Il lavoro segue la struttura drammaturgica della tragedia di Euripide su cui si innestano i testi di Apollonio Rodio e Christa Wolf. La messa in scena risente di alcune suggestioni pasoliniane.

 

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