Al Teatro Caffeina in scena “Reazione Sonora” per “stringerci intorno alla musica”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Presenti numerose figure politiche e istituzionali all’evento di beneficenza svoltosi al Teatro Caffeina nella serata di ieri. Un teatro più che scoppiettante, vivo e rumoroso oltreché in grado di riempire l’intero edificio; il tutto gestito dai video con Daniele Quatrini e dall’adrenalina di Matteo Bernacchi.

“Reazione sonora” è un progetto nato durante il lockdown, utile a sottolineare come la musica possa essere la cura per tutto. Il sottotitolo di reazione sonora, con evidente riferimento alla pandemia di Covid19, è stato infatti: “Quando il mondo è in pausa, ma la musica no.”

Lo spettacolo della serata è stato chiamato “Radici”, perché, spiegano: “Per rinascere bisogna tornare alle radici”.

E si è infatti voluto ritornare ai momenti più grandi che hanno contraddistinto la storia della musica negli ultimi 50 anni; sono stati proiettati cortometraggi sui passi più importanti della storia musicale mondiale e italiana. I temi prevalenti: la censura musicale, lo sviluppo, la libertà di espressione, le tecnologie sonore, le culture e le mode passeggere, poi destinate a rimanere come simboli di determinati momenti storici nel tempo.

Obiettivo era portare a ricordare la musica nei suoi aspetti più antichi, come i vinili o le discoteche di un tempo.

Serata di storia e cultura che infine ha dato spazio a una ‘liberazione musicale’ di canti e balli da parte di artisti e pubblico: “Siate liberi di farvi condurre da quello che accadrà sul palco: potete cantare, ballare, reagire come volete!”.

Nel finale, la puntualizzazione decisiva: “Anche in tempi passati una delle forze dell’essere umano per cambiare il proprio destino è stata la musica – e quindi – ora dobbiamo stringerci intorno all’arte e alla musica”.

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