Al via il primo appuntamento dedicato alle tradizioni religiose della Tuscia: conferenza sulla Macchina di S. Rosa

VITERBO – Ad aprire il ricco calendario degli eventi invernali organizzati dalla STAS con il supporto del MIBACT, Sabato 11 gennaio, alle ore 17.00 nella Sala Sacchetti di Palazzo dei Priori, saranno Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa e don Alfredo Cento, dottore in Teologia Sistematica e guida spirituale dei Facchini, con la conferenza “La Macchina di Santa Rosa tra fede e tradizione” che intende ripercorrere, attraverso immagini e filmati, la storia della festa viterbese per antonomasia. Un campanile artistico illuminato, rinnovato ogni 5 anni, con un’altezza di 28 metri e del peso di circa 50 quintali, sormontato dalla statua della santa, viene portato a spalla da cento “Facchini” ogni 3 di settembre, alla vigilia della festa, per rievocare la traslazione del corpo della patrona della città, risalente a dopo il 1258 (anno di ritrovamento del corpo), dalla chiesa di S. Maria del Poggio fino al santuario a lei dedicato.  Il trasporto della Macchina di Santa Rosa è tra le rievocazioni italiane più spettacolari, tanto da essere stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità.

Questo è solo il primo dei quattro appuntamenti, che con cadenza mensile, grazie al patrocinio della Curia vescovile di Civitavecchia e Tarquinia, saranno dedicati alle maggiori tradizioni che animano la vita religiosa della Tuscia, presentate in prima persona dai sacerdoti, dai responsabili o dai presidenti di comitati e associazioni che impiegano un intero anno per arrivare all’organizzazione di queste rappresentazioni.  Tradizioni che affondano le loro radici in rituali antichissimi, come i carri agresti della Festa della Madonna del Monte di Marta o Festa delle Passate, il cui corteo del 14 maggio rimanda a riti etruschi e romani della fecondità e dell’abbondanza delle messi quali i Cerealia o i Florealia pagani ripresi a partire dal IX secolo, al pari dei Pugnaloni di Acquapendente, artistici mosaici floreali risalenti al 1166, realizzati ogni terza domenica di maggio in onore della Maddona del Fiore e, a Pasqua, il Cristo Risorto di Tarquinia, in cui forte è il richiamo alla “ovatio” dei generali vittoriosi rientranti con le loro truppe in trionfo nell’antica Roma.

Si tratta di eventi talmente suggestivi e spettacolari da attirare sul posto migliaia di fedeli e spettatori che rimangono attoniti di fronte a celebrazioni in cui religiosità e folklore, sacro e profano, storicità e irreale, si fondono armonicamente suscitando comunque un sentimento di Fede di sicuro valore.

Al termine di ogni conferenza, sarà possibile degustare il piatto che si lega alla specifica tradizione religiosa e il vino più rappresentativo del territorio di pertinenza, grazie alla collaborazione di Vittoria Tassoni, chef e foodblogger, titolare della scuola di cucina “Il prezzemolino” e della sommelier Diletta Alessandrelli, ideatrice della manifestazione “Calici d’Autunno” dedicata alle eccellenze vitivinicole del nostro Paese. In tale occasione verrà presentato il “Pane di Santa Rosa”, dolce che ripropone i sapori dell’area cimina.

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