Alcune parole nella giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia

VITERBO-Riceviamo da Giuseppe Sini e pubblichiamo: “Il pregiudizio e la persecuzione di cui tanti esseri umani continuano ad essere vittima per la loro identità e il loro orientamento sessuale non lede solo la loro libertà e dignità di persone, ma viola la libertà e la dignità dell’umanità intera.
Non vi e’ speranza di liberazione per l’umanita’ se non si riconosce ad ogni essere umano il suo diritto ad essere la persona che sente di essere e ad avere le relazioni umane che desidera avere nel rispetto dell’eguale liberta’ e dignita’ di ogni persona.
Nulla e’ piu’ criminale che opprimere una persona per il semplice fatto di essere la persona che e’, per il semplice fatto di amare qualcuno.
Nel lungo cammino che dalla violenza e dal dolore porta alla liberta’ e alla solidarieta’ che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, la lotta contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, costituisce qui e adesso un impegno cruciale e ineludibile.
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Lottare nonviolentemente affinche’ in tutto il mondo cessino le persecuzioni
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’, al riconoscimento e alla riconoscenza per i doni che ogni umana esistenza arreca all’umanita’ intera.
Occorre quindi che sia impegno di tutte e tutti la lotta nonviolenta necessaria e urgente affinche’ in nessun luogo del mondo nessuna persona sia piu’ vittima di pregiudizi, di abusi e di persecuzioni per la sua identita’ e il suo orientamento sessuale.
Occorre quindi anche che nelle relazioni internazionali le istituzioni sovrannazionali ed i paesi retti da ordinamenti democratici e quindi rispettosi dei diritti umani di tutti gli esseri umani premano in modo nitido e intransigente sui governi dei paesi che ancora criminalmente perseguitano persone per la loro identita’ e il loro orientamento sessuale affinche’ queste persecuzioni cessino immediatamente. Chi non si oppone a un crimine ne e’ complice.
Lo stesso impegno che va posto contro la guerra, contro il razzismo, contro il maschilismo, contro qualsiasi forma di oppressione e di schiavitu’, va posto contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.
E’ gia’ fascista, e’ gia’ nazista, un paese, un regime e un’ideologia che perseguita un essere umano per la sua identita’ e il suo orientamento sessuale.
E’ dovere di ogni persona senziente e pensante e di ogni civile istituto lottare nonviolentemente per far cessare tutti i pregiudizi, tutti gli abusi, tutte le persecuzioni.
E’ dovere di ogni persona senziente e pensante e di ogni civile istituto impegnarsi per far cessare per sempre l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia; impegnarsi per far cessare per sempre ogni violenza che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani, che nega l’umanita’ dell’umanita’.
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Le parole del Presidente della Repubblica
Oggi, in questa Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, sagge parole sono state pronunciate dal Presidente della Repubblica italiana.
Ci e’ grato riproporle con vivo consentimento qui di seguito, riprendendole dal sito del Quirinale (www.quirinale.it).
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La ricorrenza del 17 maggio e’ stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell’omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignita’ umana.
Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalita’ umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell’ordinamento internazionale.
E’ compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perche’ cio’ sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalita’ e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di se’. La capacita’ di emancipazione e di autonomia delle persone e’ strettamente connessa all’attenzione, al rispetto e alla parita’ di trattamento che si riceve dagli altri.
Operare per una societa’ libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identita’ o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonche’ di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale”.

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