All’ Auditorium Conciliazione in Roma, torna “Ritratti di Poesia”

di LORENA PARIS-

Il prossimo 15 marzo 2024,  a Roma, sarà di nuovo in scena la manifestazione “Ritratti di Poesia”,  curata e promossa da “Fondazione Roma” e che è giunta alla sua 17^ edizione. 
Sul sito ritrattidipoesia.com tutte le informazioni  su questa pregevole rassegna internazionale dedicata alla poesia curata dall’infaticabile poeta e scrittore Vincenzo Mascolo. Il sito raccoglie,  tra molto altro,  notizie,  video,  foto e imperdibile altro materiale  relativo alle precedenti edizioni. Il 15 marzo prossimo,  la   rassegna  vedrà premiare anche due autori,  o autrici,  per silloge inedita (che sarà  pubblicata a cura di “Ritratti di Poesia”)  e  per poesia inedita.
Il programma della manifestazione che si snoda per l’intera giornata – dalle ore 9,15 alle 19,30 – prevede come sempre ospiti  di rilievo nazionale e  internazionale nel campo poetico e interessanti interventi. Tra i molti: Maria Grazia Calandrone, Vivian Lamarque, Francesco Filia, Francesca Serragnoli e tanti, tanti altri.
Propongo in chiusura la lettura  di  una poesia,  scritta dal Direttore artistico di “Ritratti di poesia”,  Vincenzo Mascolo.

“Verrà il tempo, mi dici,
che torneranno a fiorire le piccole rose
che abbiamo legato ai nostri balconi
con un filo di rame sottile
per tenerle al sicuro dal vento.

Verrà quel tempo, mi dici,
e allora di primo mattino
le scioglieremo ad una ad una
dal filo e resteremo a guardare
che si dischiudano al sole.

Ci sarà un tempo, ti dico,
per tutte le cose,
anche per vedere sbocciare
e poi sfiorire di nuovo
le nostre piccole rose.”

È una poesia delicata e dedicata alla continuità della vita e  all’amore. Nei versi, un “dialogo sottinteso” del sentimento, una corrispondenza con la persona amata che si manifesta nell’attenzione, nell’impegno e nella cura minuziosa. Una cura, come per le piccole rose che tornano a fiorire e sfiorire, sul balcone e  legate e poi slegate dai sottili fili di rame, affinché il vento non le sciupi. Le rose sono il simbolo di un’alternanza vitale, dello scorrere ineludibile del tempo, della bellezza. Esse sottolineano lo stare insieme, l’esserci, il riguardo, l’impegno diligente che unisce, le attese e le speranze, il futuro.
Questi versi mi raccontano di accoglienza, di aspettativa, di complicità, nella reciprocità del sentire.
Mi narrano lo sguardo, mite e aperto al mondo, di due persone che amano e si amano, sguardo che si posa sulla fioritura: il sapore lento della bellezza delle rose e delle cose, nella fiducia l’uno dell’altro, nella serena comunione.

Desidero segnalare, sempre di Vincenzo Mascolo, il libro “Q. e l’ allodola”, Mursia Editore, 2018.
Opera raffinata, di scrittura elegante, variegata, sonora e con riferimenti più che suggestivi a Raymond Queneau e a Dante. Versi scritti con maestria, utilizzando alcuni canoni precipui del linguaggio poetico in cui Mascolo ci offre un’analisi poetica che induce a riflettere, con lui, sullo “stato” della poesia dei nostri tempi.

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