di MARIA ANTONIETTA GERMANO –
VITERBO – L’Università si apre ai bambini. Nell’ambito degli appuntamenti che quest’anno ricordano il 45esimo compleanno dell’Università degli Studi della Tuscia, il Rettore Stefano Ubertini, con lungimiranza e uno sguardo al futuro, oggi, 15 maggio, ha accolto nell’Auditorium dell’ateneo uno straordinario evento per ricordare insieme “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi, libro indimenticabile della nostra infanzia riportato in auge e dato in regalo ai bambini delle scuole elementari di Viterbo, grazie alla mente illuminata del giornalista-scrittore-editore Carlo Galeotti e all’appoggio di imprenditori mecenati. Un avvenimento fantastico che ha visto più di cento bambini, ordinati e silenziosi, entrare in fila indiana nell’Auditorium, con Pinocchio sottobraccio.
Apre l’inconsueto incontro il Magnifico Rettore Mancini che salutando i presenti, spiega: “L’idea di regalare il libro di Pinocchio che per le nostre generazioni è stato dirompente, mi ha rallegrato perchè se avete l’opportunità di leggere il libro, questo vi insegnerà tantissime cose. Noi quando eravamo bambini siamo cresciuti con la paura che le nostre orecchie si sarebbero allungate se andavamo male a scuola o avessimo detto delle bugie…. Questo bellissimo libro vi piacerà moltissimo e vi insegnerà anche qualcosa, vi insegnerà ad avere coraggio, ad essere onesti e a studiare, perchè senza studiare non si ha una bella vita felice. Poi spero che tutti voi bambini verrete a studiare qui quando sarete grandi, all’università della Tuscia. Oramai la strada la sapete…”. Applausi da tutti i bambini..
Interviene in video conferenza il Vescovo Orazio Francesco Piazza: “Grazie a tutti per avermi invitato, sto a casa per problemino di salute. Saluto le autorità presenti e tutte le maestre e i maestri, importantissimi per la cultura dei bambini, Questo testo è meraviglioso, è un sentiero di vita e lo si legge in modo diverso del nostro vivere. Rileggendolo oggi, ve ne ricordate alcune e vi preparate a viverne altre, la parola avventura è proprio questo sguardo aperto a ciò che dobbiamo imparare a vivere, però guidati da alcuni valori. Per cui questa scelta di regalare il libro Pinocchio ai ragazzi è meraviglioso, l’ho sentito come importante proprio per il valore culturale, e attendo il libro firmato da Carlo e dal Rettore. Una grande abbraccio da parte mia”.
La parola passa a Carlo Galeotti, ideatore di questo indimenticabile avvenimento, che spiega a larghe linee l’importanza dell’operazione ‘Pinocchio’ di Collodi che la sua casa editoriale ha intrapreso con “un tremore di polsi”. Quindi nel riproporre il libro, portatore di sogni, ha pensato che doveva essere il più bello tra i belli, per far capire la vita. “E’ come avere Lorenzo il Magnifico, persone che fanno impresa e sono parte delle istituzioni che hanno il coraggio di investire in cose belle”. E il libro lo ha affidato per le illustrazioni inimitabili, alle artistiche mani di Chiara Narduzzi. Un vero capolavoro.
Poichè di Pinocchio si parla, interviene lo scrittore viterbese Giorgio Nisini che con parole semplici ne traccia la storia: “Pinocchio è il libro più letto al mondo, dopo la Bibbia e il Corano, e da questo libro sono state tratte composizioni cinematografiche, televisive, teatrali. Carlo Lorenzini viveva a Collodi. Fino a 150 anni fa il libro non esisteva. Quando nel Giornalino dei bambini di Collodi usci l’ultimo racconto a puntate che si chiudeva con Pinocchio impiccato, i lettori della rivista hanno chiesto di far continuare la storia. E così riprese ed è nella versione che conoscete”.
Ma è all’improvvisato “regista” Antonello Ricci che la platea dei piccoli lettori risponde.
C’era una volta…
- Un re! rispondono subito in coro i bambini .
- No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno…
E dopo i saluti istituzionali del presidente della Provincia Alessandro Romoli, del presidente della Fondazione Carivit, Luigi Pasqualetti e di Daniele Peroni dell’Ufficio scolastico provinciale di Viterbo salgono sul palco anche gli altri imprenditori che hanno reso possibile questa iniziativa, Luca Provvedi, Massimo Mecarini, Eleonora Bonucci, Sergio Saggini, tutti coordinati dall’improvvisato regista Antonello Ricci che in coro con i bambini hanno, come Pinocchio, esclamato: “O babbo, oh babbino mio, vorrei che fossi qui!”.
La storia termina con le parole di Antonello Ricci: “Pinocchio balbettò quasi moribondo….chiuse gli occhi, aprì la bocca, tirò le gambe….. Buona lettura a tutti!”.
Evento ideato e realizzato da Piattaforma 2.0 in collaborazione con la Fondazione Carivit, Unitus, Provincia di Viterbo, Nou, Eleonora Bonucci, We-com, Saggini Costruzioni. Patrocini: Ufficio scolastico regionale Lazio – Ambito territoriale di Viterbo, Diocesi di Viterbo, Biblioteca consorziale di Viterbo, Sodalizio Facchini di Santa Rosa, Studio Majakovskij.
Oltre 3000 copie del libro verranno donate e distribuite nei prossimi giorni agli studenti delle scuole elementari di Viterbo.