AMATRICE – Ad Amatrice, presso il cimitero della frazione Scai, si è svolta la cerimonia di commemorazione per il trentaduesimo anniversario della morte del Vice Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Gerardo Catena, deceduto nel 1991 presso il lago di Massaciuccoli, in provincia di Lucca, nell’eroico tentativo di salvare un commilitone in procinto di annegare.
Alla cerimonia, oltre ai fratelli Fabrizio e Stefano, hanno presenziato parenti e cittadini di Amatrice, il Sindaco Giorgio Cortellesi, il Tenente Colonello Mariano Celi in rappresentanza del Comando Provinciale di Rieti, il Comandante della Compagnia di Cittaducale Capitano Marco Mascolo e il Comandante della Stazione Carabinieri di Amatrice Maresciallo Capo Francesco Simeoni, nonché una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Cittaducale, dell’Associazione Nazionale Forestali e della Rappresentanza Militare della Legione Carabinieri Lazio.
È stato reso omaggio al militare, sepolto nella cappella di famiglia, con la deposizione di una composizione floreale e la lettura della motivazione con la quale, per l’eroico gesto, gli è stata conferita la medaglia d’Oro al Valor Civile. Successivamente è stata celebrata una messa in suffragio da parte del parroco Don Jhon Larry Flores Panaifo.
Nel salutare i parenti dell’Eroe, il Tenente Colonello Celi, nel ricordare che la Caserma dei Carabinieri di Cittaducale è intitolata proprio all’eroico Vice Brigadiere, ha sottolineato come il sacrificio del Sottufficiale sia oggi più che mai un simbolo dell’altissimo senso del dovere e dell’altruismo che è insito nel profilo di ogni militare dell’Arma. Il Sindaco Cortellesi ha espresso commosse parole di apprezzamento per l’eroico gesto e per l’operato dell’Arma nel territorio colpito dal sisma.
Il Vice Brigadiere Gerardo Catena, nato a Roma il 27 febbraio 1967, il 4 settembre del 1991 era a diporto sul lago di Massaciuccoli in provincia di Lucca. Caduto in acqua per l’improvviso capovolgimento del natante sul quale si trovava con altre persone, guadagnava a nuoto la riva ma, avvedutosi che il proprio Ufficiale era in procinto di annegare, non esitava a tornare in acqua per raggiungerlo a nuoto. Stremato, veniva sopraffatto dalle acque, perdendo la vita assieme all’Ufficiale e ad un altro soccorritore.
Per il valoroso gesto, in data 19 maggio 1992, con Decreto del Presidente della Repubblica, è stato insignito di Medaglia d’Oro al Valore Civile alla Memoria.