Ancona, ancora al centro delle cronache il carcere di Montacuto

ANCONA -“Stamattina, verso le 10.00, un detenuto di origini extracomunitarie ha tentato di entrare in un’altra Sezione detentiva posizionata sullo stesso piano del carcere di Montacuto, ad Ancora. È stato immediatamente bloccato ed invitato ad uscire per fare rientro nel proprio Reparto detentivo. Ma questi, visibilmente agitato e non tollerando il richiamo da parte del personale di Polizia Penitenziaria, andava in escandescenza colpendo al volto un agente di Polizia Penitenziaria del piano con un pugno e con una stampella il ginocchio del malcapitato”. Questa la ricostruzione di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, del grave episodio di violenza avvenuto questa mattina. “Il poliziotto vittima dell’aggressione, con perdita di sangue dalla bocca e con il naso ed il ginocchio gonfio, è stato condotta al pronto soccorso cittadino per le cure del caso. La grave vicenda assume rilievo quale seguito ai gravissimi eventi di ieri, con alcuni detenuti che hanno raggiunto il tetto della struttura detentiva per protestare per un loro mancato trasferimento in altro penitenziario. Il carcere di Ancona Montacuto registra persistenti problemi di sovraffollamento e di una notevole catena di organico di Polizia Penitenziaria”.

“Il SAPPE esprime la vicinanza al collega aggredito, ma siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti”, conclude il sindacalista: “lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza: servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto: espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, come nel caso del detenuto protagonista delle ore di follia nel carcere anconetano di Montacuto, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”.

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