Annio da Viterbo e Omero Bordo: il contributo della Tuscia al falso nell’arte

VITERBO- La mostra “Fakes”, ideata da Vittorio Sgarbi e aperta fino al 20 febbraio, presenta un forte legame con il territorio. Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, la mostra “Fakes. Il falso nell’arte da Annio ad Omero” – visitabile a Viterbo fino al 20 febbraio 2023 presso il Centro Culturale Valle Faul – racconta l’avvincente e curioso capitolo dei falsi d’autore che, tra casi eclatanti e colpi di scena, hanno messo sotto scacco il mondo artistico italiano e internazionale. Opere talmente perfette, frutto della maestria di abilissimi artisti-artigiani, da trarre in inganno illustri studiosi e critici.

L’esposizione, allestita presso gli spazi riqualificati dell’ex mattatoio comunale, propone al visitatore i capolavori di Alceo Dossena (1878-1937) e di altri talentuosi falsari quali Giovanni Bastianini, Icilio Federico Joni, Umberto Giunti, Alfredo Sanguinetti, Gildo Pedrazzoni. Artisti che fecero fortuna in un mercato antiquario pullulante, tra fine Ottocento e inizio Novecento, di richieste di opere antiche da parte di aristocratici europei e facoltosi americani.

Il percorso della mostra “Fakes”, inoltre, stabilisce un forte dialogo con il territorio della Tuscia viterbese che contribuì alla storia del falso nell’arte con le creazioni di due interessanti personaggi, vissuti a distanza di cinque secoli l’uno dall’altro: uno è il frate domenicano Annio da Viterbo (1437-1502), l’altro Omero Bordo (1943-2018), artista di Tarquinia dalla vita romanzesca.

Annio realizzò false epigrafi, come il cosiddetto “Marmo osiriano”, con cui giustificare le origini mitologiche della città, da lui raccontate nell’opera “Antiquitates”. Storie di gloriosi personaggi e avvenimenti che collegavano la Viterbo comunale e papale alle sue radici etrusche e alla sapienza antica, biblica, egizia e mediorientale, secondo una pratica che era molto diffusa nell’erudizione europea di quel periodo.
Omero Bordo è invece protagonista di una vicenda biografica di caduta e redenzione in cui all’attività di scavatore clandestino affiancò quella di mirabile falsario, producendo ceramiche e bronzi in “stile etrusco”, così perfetti da finire esposti nei principali musei come se fossero originali reperti archeologici.

A integrazione della mostra, l’esposizione delle opere di Franco Cordelli “Gatti e Caricature”, in cui l’artista viterbese ricerca i tratti essenziali del soggetto e, manieristicamente, li parodizza. Rigorosamente in bianco e nero, tranne alcune a colori, le caricature di Cordelli vanno dal ritratto caratteriale alla vera e propria vignetta con fumetto e battuta salace.

“Fakes. Il falso nell’arte da Annio ad Omero”, ideata da Vittorio Sgarbi e a cura di Dario Del Bufalo e Marco Horak con la collaborazione di Pietro Di Natale, è aperta a Viterbo presso il Centro Culturale Valle Faul (Via Faul 24/26) fino al 20 febbraio 2023.
La mostra è promossa dal Comune di Viterbo, Assessorato alla Bellezza, con il coordinamento generale dell’Arch. Giovanni Cesarini, in collaborazione con Carramusa Group, Fondazione Carivit, Ferrara Arte, Mart, Ancit, Fondazione Cavallini Sgarbi e il prezioso supporto della Fondazione Pallavicino di Genova.

Apertura: giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10.30-18.30. Ingresso 5 euro (gratuito under 12, disabili, possessori Viterbo Pass MuVi, possessori biglietto singolo siti MuVi, possessori biglietto mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina”). Info: 0761 222966.

 

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