ANZIO- Un tuffo nel passato, tra storia e leggenda. La città di Anzio ha celebrato, nei giorni scorsi, la sua fondazione con la tradizionale Festa del Palio del Mare. Due giorni intensi, ricchi di emozioni, con una rievocazione storica e una appassionante regata velica, che hanno visto la partecipazione di numerose persone.
L’evento, giunto alla sua undicesima edizione, ha rievocato l’arrivo di Papa Innocenzo XII con gli architetti Carlo Fontana e Alessandro Zinaghi, per la scelta del progetto e la contestuale posa e benedizione della prima pietra del porto di Anzio. Un evento che segnò l’inizio di una nuova era per la città. Il corteo storico, che ha sfilato per le vie del centro, ha riproposto con fedeltà gli abiti e le scene di quell’epoca, trasportando i presenti in un’atmosfera d’altri tempi.
A garantire la sicurezza e l’ordine durante la manifestazione sono stati gli operatori di volontariato dell’ANPS, che con professionalità e dedizione hanno contribuito al successo dell’evento. Il Presidente ANPS Francesco Elviretti e sua moglie hanno voluto essere presenti, partecipando come figuranti al corteo storico, dimostrando così il loro attaccamento alla comunità e alla storia della città.
Cuore pulsante della festa è stata la regata velica, che ha visto sfidarsi undici barche, una per ogni quartiere di Anzio. Le imbarcazioni hanno solcato le acque dello specchio marino dove, sei anni prima dell’elezione al soglio pontificio, il cardinale Antonio Pignatelli, futuro Papa Innocenzo XII, era scampato al naufragio, salvato da un gruppo di pescatori stagionali ai quali aveva promesso la costruzione di un porto. Una competizione avvincente che ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli spettatori.
“La Festa del Palio del Mare non è solo una festa, ma un momento di riflessione sulle nostre origini”, ha dichiarato Angelo Graziosi, Presidente della Associazione Palio del Mare APS. “È grazie a Innocenzo XII, se oggi possiamo ammirare la nostra città, un gioiello che dobbiamo custodire e valorizzare. Ed è a lui che dobbiamo il culto del nostro Santo Patrono, Sant’Antonio di Padova, perché fu proprio questo papa a far edificare la prima chiesa dedicata a Sant’Antonio, per sciogliere il voto che gli aveva fatto per la sua salvezza mentre combatteva per la propria vita tra i flutti”.
La manifestazione, curata nei dettagli come ogni anno dagli organizzatori e da tutte le maestranze artistiche, ha dimostrato ancora una volta l’attaccamento degli anziati alle loro radici e la volontà di tramandare alle nuove generazioni la storia e le tradizioni della città. Un patrimonio inestimabile che va oltre i confini locali, proiettando Anzio verso un futuro sempre più ricco di cultura e di eventi.