VITERBO – “Ma come si fa a tenere in questo stato di degrado e abbandono una chiesa così bella e ricca di storia?” E’ l’amara constatazione di quel manipolo di viterbesi e turisti che sabato 6 maggio hanno preso parte all’iniziativa del Touring Club “Aperta per noi” con la visita in via eccezionale della chiesa dei SS. Giuseppe e Teresa in piazza Fontana Grande a Viterbo (già sede del Tribunale) dove l’artista Marco Zappa sta realizzando a sue spese e senza l’aiuto di nessuno un’opera grandiosa come il “Giudizio finale”. I numerosi visitatori si sono fatti simbolicamente rinchiudere nella gabbia degli imputati per auspicare un recupero del prestigioso monumento che tra l’altro accoglie la sepoltura (andata distrutta) del grande pittore viterbese Francesco Romanelli nella cappella di famiglia.
Ricordiamo che la chiesa, della prima metà del Seicento insieme all’annesso convento, è stata lo scenario di alcuni processi storici dal 1874 agli inizi del Duemila, tra cui quello alla banda Giuliano e che è stata più volte utilizzata come set cinematografico per vari film, come Divorzio all’italiana di Pietro Germi e Segreto di Stato di Dino Risi.
La visita è stata preceduta da una breve presentazione dell’iniziativa “Aperta per noi” da parte del console Touring Vincenzo Ceniti che ha ricostruito le vicende degli ultimi anni, dal 2017 quando, al tempo della giunta Michelini (assessore competente Luisa Ciambella), venne rilasciato all’artista Marco Zappa il permesso di accesso per realizzare le tele sul Giudizio, oggi in corso di ultimazione.
Lo stesso Zappa ha commentato i metodi di lavoro eseguiti, previa composizione dei grandi dipinti ad olio su tele di poliestere, in pezzi unici, dal momento che per diverse ragioni non era possibile procedere alla pittura in affresco. E lo ha anche dimostrato dal vivo, di fronte al pubblico incuriosito, con tanto di cavalletto, intonaco, pennelli e colori.
Il risultato, seppur parziale, è di grande impatto visivo. Si tratta di un “Giudizio” laico, senza i personaggi della tradizione, in cui ogni religione si può riconoscere, poiché il bene e il male sono universali. Siamo in tema di “dinamismo futurista”. che avviene attraverso la deformazione dei corpi umani realizzati con più punti di vista che modificano le forme senza scomporle. Il colore non ha una logica naturalistica: i corpi non sono uniformemente colorati, ma seguono i movimenti della luce e i diversi piani prospettici. Ne risultano immagini apparentemente viste attraverso lenti deformanti che sono la concettualizzazione del modo di vedere dell’occhio umano.
I problemi riguardano il muro posticcio che venne realizzato davanti all’abside per la funzionalità del Tribunale e che nasconde in buona parte la visione delle pitture fino ad ora realizzate. Secondo un progetto presentato nel 2015 dalla giunta Marini, il muro, con la Soprintendenza consenziente, si sarebbe dovuto abbattere . Ma sembra che oggi non sia più possibile. Zappa sta comunque procedendo a completare il Purgatorio sulla facciata opposta, per poi passare all’Inferno. Tutte le spese come detto sono a suo carico e per questo ci sono rallentamenti e sospensioni che sarebbe il caso di affrontare con un radicale intervento del Comune per restituire a Viterbo uno dei monumenti più rappresentativi.
Ci giunge notizia che si sono acquisiti da parte del Comune fondi straordinari per definire i lavori delle ex Scuderie e della ex chiesa di S. Orsola. Sarebbe importante trovare fondi anche per l’ex Tribunale. Le visite Touring a questi monumenti generalmente chiusi al pubblico servono a questo, ad accrescere cioè conoscenza e sensibilità. (foto e video di MARIELLA ZADRO).