Approvazione piattaforma del rinnovo del contratto ABI, concluse le assemblee

VITERBO – Il 30 giugno si sono concluse le assemblee per l’approvazione della piattaforma del rinnovo del contratto ABI. La partecipazione è stata molto elevata e tutti i dipendenti presenti si sono espressi favorevolmente sulla piattaforma, ora si aspetta con ansia il risultato della trattativa.

Le basi di partenza ci sono tutte, visto quello che ha dichiarato il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina durante l’ultimo congresso FABI. Tra tutte le dichiarazioni, di grande importanza sono quelle sulla rivendicazione salariale che è stata avanzata nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari, ma anche per quanto riguarda la partecipazione dei lavoratori agli utili generati dalle banche.

“Dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione significa tradurre in pratica il pensiero dei padri costituenti, che vedevano nella partecipazione la forma più alta di realizzazione della persona nel lavoro”. Lo ha dichiarato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani intervenendo al congresso.

“Il settore bancario ha bisogno di un patto per l’occupazione: ad ogni uscita deve corrispondere un’entrata. Per questo – ha aggiunto Colombani – dobbiamo fare passi avanti sul Fondo per l’occupazione, che dalla sua istituzione è stato finanziato solo dai lavoratori e ciò nonostante ha consentito stabilizzazioni e nuove assunzioni. Va inoltre valorizzata – ha concluso – la cabina di regia sul digitale, istituita nel precedente contratto, come luogo di governo delle trasformazioni indotte dalle nuove tecnologie e di aggiornamento continuo del contratto nazionale. Oggi al centro dell’agenda c’è il tema dell’algoretica, che richiama l’urgenza di studiare e regolare i problemi etici legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale: su questa strada è opportuno che si muova anche il settore bancario.  Giudico importante il percorso che si è attivato nell’Unione Europea con un voto del Parlamento Europeo del 14 giugno sul Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale. Lo scopo di quel regolamento, una volta approvato, sarà quello di adottare sistemi di intelligenza artificiale antropocentrici, con al centro l’uomo, evitando effetti dannosi dell’intelligenza artificiale  sulla salute e la sicurezza delle persone garantendo anche lo stato di diritto e la democrazia. ”

“Personalmente – dichiara il segretario generale della First Cisl di Viterbo Alessandro Scorsini – penso che l’intelligenza artificiale possa essere un elemento di supporto alle attività lavorative ma deve essere regolamentata e soprattutto governata. Anche se ad oggi non vediamo nell’immediato un rischio di sostituzione in toto di attività lavorative nel loro complesso, è lecito focalizzare l’attenzione su un fenomeno che va compreso perché comunque cambierà, se non altro,  il modo di lavorare delle persone. Tendenzialmente lo farà permettendo alle persone di liberare tempo dalle attività ripetitive e di concentrarsi su quelle a maggior valore. Le tecnologie già oggi supportano le banche, più si toccano dati sensibili  più è necessario governare le tecnologie.

Se non si corre ai ripari però c’è il rischio che il 30%-40% dei posti di lavoro nel settore bancario potrebbe essere spazzato via dall’intelligenza artificiale nei prossimi cinque/dieci anni. Quasi tutte le grandi società di consulenza hanno pubblicato ricerche su come l’IA trasformerà il settore bancario: dagli “assistenti virtuali” che sostituiranno le persone in tutti i punti dell’interazione con il cliente, ai robot che prevengono le frodi, quelli che eseguono affari complessi o che siedono nei CdA a supporto dei processi decisionali. Il mondo è in continua evoluzione ma si rischia, se non stiamo attenti, di passere dal progresso al regresso.”

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