Archeotuscia, installato il cartello turistico della chiesa di Santa Maria della Salute

VITERBO – E’ stato istallato in via Ascenzi a Viterbo, per iniziativa dell’associazione Archeotuscia di Viterbo, in collaborazione con Panta CZ, il cartello turistico illustrativo della chiesa di Santa Maria della Salute per dare maggiore visibilità al tempietto del XIV secolo. L’iniziativa è  sostenuta dal Comune di Viterbo, dalla Fondazione Carivit e dall’Ordine degli Avvocati di Viterbo, che ha dato in concessione d’uso la chiesa ad Archeotuscia. All’istallazione, eseguita da Ars Novae di Emanuele Joppolo, erano presenti il presidente di Archeotuscia, Luciano Proietti, il vice presidente Raffaele Donno e alcuni componenti del direttivo. L’iniziativa ha come scopo la valorizzazione di un monumento di notevole vallore artistico e storico.

La chiesa venne costruita nel 1318 ca. per volontà del committente Maestro Fardo di Ugolino di Uffreduccio. Notaio e terziario francescano, viterbese, seguì gli insegnamenti di S. Francesco d’Assisi nella città di Viterbo durante la metà del 1300. Mastro Fardo fece sorgere due ospedali in breve tempo e si occupò del loro mantenimento.  Nella zona dove venne edificata la chiesa a quei tempi sorgeva una casa malfamata e le carceri della Curia Podestá. Proprio la scelta di questo posto lascia intendere quali fossero le intenzioni caritatevoli di Fardo di Ugolino, fermamente intenzionato a combattere il malcostume del tempo.

 La funzione della chiesa era di piccolo oratorio annesso all’ospizio che doveva accogliere, secondo il committente, malati, donne madri e di malaffare convertite al cristianesimo.

L’idea di Fardo non ebbe buoni risultati e il Maestro lasciò Viterbo nel 1324 ritirandosi sui Monti Cimini, lì eresse un nuovo ospedale per accogliere i malati. L’Opera Pia voluta a Viterbo da Fardo di Ugolino, dopo la sua morte nel 1350 suscitò malcontento tra i poveri per gli sperperi e la scarsa assistenza. Con una bolla papa Martino V affidò l’Opera Pia agli Avvocati Procuratori e Notari.

Il meraviglioso portale del tempietto fu realizzato su disegno di Lorenzo Maitani mentre l’esecuzione fu del  senese Giovanni d’Agostino e suo figlio che in quegli anni lavoravano alla costruzione del Duomo di Orvieto. Nell’intreccio dei tralci di vite sono raffigurate a sinistra le opere di Misericordia corporale e a destra quelle spirituali.

All’interno della chiesa è collocata la pietra tombale con scolpita la figura di Maestro Fardo. Abbandonata dal 1324, è stata restaurata e riaperta nel 1934.

Per info: e mail: archeotuscia@gmail.com

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