Arci Caccia comitato provinciale Viterbo si oppone al nuovo parco eolico di Arlena di Castro

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Ultimi arrivi : un nuovo parco eolico ad Arlena di Castro , sette pale alte 200 metri , un progetto di fotovoltaico per 132 ettari tra Cellere e Piansano. Quest’ultimo, con una quota di circa il 2% dedicato a colture sull’intero investimento di circa 40 milioni, si può fregiare anche della medaglietta GREEN di AGRIvoltaico.
New Entry perché sono circa 100 le torri eoliche proposte, di cui è più o meno avanzato l’iter amministrativo , collocate a ONANO, MONTEROMANO, CANINO , BAGNOREGIO , BOLSENA, MOLTALTO DI CASTRO, TUSCANIA , VITERBO, LUBRIANO, MONTEFIASCONE, CELLENO, TESSENNANO, CELLERE, FARNESE, VALENTANO, e senz’altro qualcuna ci sfugge . Che si aggiungono a quelle già ben visibili . In qualsiasi orizzonte volgeremo la vista tra un po’ fara’ da sfondo ai nostri paesaggi un reticolo di pale.
Di ettari di fotovoltaico puro , quello senza se e senza ma , che occupa e sostituisce terreno agricolo poi sono previsti circa altrettanti ettari di quelli già attivi, e si superano quindi largamente i duemila ettari.
E nella stragrande maggioranza dei casi con poche o nessuna obiezione dei comuni interessati , che col 2/3% di misure compensative , alcune le più stravaganti oltretutto, vengono facilmente convinti.
Il confronto tra la enorme mole di investimenti , forse oltre il miliardo, sulle rinnovabili calati sulla Tuscia con quelli decantati come salvifici del PNRR pone qualche domanda. Innazitutto sul perché di questa evidente sproporzione . In discussione non è l’opzione rinnovabili; la questione è questa anomala concetrazione , che minaccia seriamente le nostre direttrici di sviluppo su agricoltura e turismo.
In materia battiamo senza dubbio alcuno tutti i record nazionali ed europei. Il sole ed i vento solo nel viterbese ? C’è quindi qualcosa di più. Una somma di profonde debolezze e diffuse fragilità per cui realizzare tutto questo senza resistenze e a due soldi è una vera e propria passeggiata. E allora piu’ che VIA , vai.
Sembrava che col Piano Energetico la nuova giunta Regionale avesse stabilito alcuni parametri di riequilibrio, atteso che a Viterbo di concentra già l’80% della produzione energetica da rinnovabili di tutto il Lazio, ponendo il limite del 50% di produzione in una sola provincia del totale regionale. E allora ?
Perché la Provincia, che rivendica un rilancio ed addirittura un rafforzamento politico col voto dei cittadini, non produce intanto un riepilogo della situazione in essere e di quella progettata ed assume un ruolo di osservazione e coordinamento delle azioni più utili per conoscere e governare la questione ?
Noi viviamo con la nostra passione le nostre campagne tutto l’anno, e vediamo già seriamente compromesso l’equilibrio ambientale e faunistico. A vista , senza tanti studi, è conclamata l’espansione smodata di tante specie opportuniste , e la drastica riduzione di alcune specie migratrici, nemmeno cacciabili, per rendersi conto di un progressivo degrado. In alcune relazioni che accompagnano questi progetti , le poche righe che in genere vengono dedicate agli impatti ambientali e faunistici sono una vera e propria offesa all’intelligenza quando vogliono addirittura affermare che gli impianti nel loro complesso hanno effetti benefici sulla fauna stanziale e migratoria.
Anche per questo ci siamo opposti proponendo specifiche osservazioni nell’0ambito della procedura di valutazione pressoi il Ministero Siamo consapevoli della asimmetria delle forze in campo. Ma non c’è battaglia più persa di quella nemmeno combattuta”.

Arci Caccia comitato provinciale Viterbo

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