Arcigay: dopo il Celebrate With Pride… avanti tuttə!

VITERBO – Nella giornata di ieri, 24 giugno 2023, anche Viterbo si è unita con l’evento Celebrate With Pride alle celebrazioni che durante il Pride month si stanno moltiplicando in tutto il territorio italiano. L’evento è stato organizzato da Arcigay Viterbo, Tetraedro, Pro Loco Viterbo, Universo Giovani e Univercity con il fondamentale supporto della prof.ssa Sonia Melchiorre, come lineare e brillante continuazione del Viterbo Lazio Pride, organizzato da noi Arcigay Viterbo, e da LazioPride nel 2022.
Obiettivo dell’iniziativa è stato la promozione di una raccolta fondi da destinare al servizio di accoglienza temporanea Refuge LGBT, dedicato a vittime di omotrasfobia in famiglia, di età compresa fra i 18 e i 26 anni, e nato dal progetto del Gay Center.
La clemenza di un meteo soleggiato ma ventilato ha permesso a tutti i partecipanti di riunirsi all’insegna del divertimento, della generosità e dello spirito comunitario. Nessuno spazio a discorsi di odio, a retrograde retoriche antiumane o a inutili tentativi di invisibilizzazione. Centinaia di persone, gradualmente, si sono riversate negli spazi di Prato Giardino “Lucio Battisti”, unite dal comune intento di accogliere, riconoscere e celebrare l’enorme spettro di soggettività che il genere
umano ha la fortuna di contare. Abbiamo avuto il piacere di incontrare e conoscere persone di ogni
genere, età, ruolo ed espressione, tutti accorsi per sostenere la casa di accoglienza Refuge LGBT con il loro contributo, e per celebrare l’unione civile della prof.ssa Sonia Maria Melchiorre e di Anna Barbati. Musica, spettacoli, intrattenimento, celebri personalità, cibo e bevande, hanno poi incorniciato l’iniziativa dandole quello spirito vitale che tutti noi porteremo nel cuore in futuro, monito di quanto si possa e si debba fare a difesa dei diritti delle minoranze e della popolazione.
Perché si è reso necessario tutto questo? I tassi di discriminazione, abuso e violenza, anche da parte delle istituzioni e dei servizi pubblici, sono in costante crescita, come testimoniano i più recenti report sul territorio nazionale. Migliaia di persone in tutto il territorio italiano vivono ancora ai margini della società, nella paura di mostrarsi, di raccontare persino a familiari e amici più stretti,
parti della loro unica e preziosa soggettività. Paura, violenza, silenzio e brutale indifferenza ogni giorno piagano le vite di bambini, adolescenti, adulti e anziani LGBT+, privandoli della possibilità di
vivere nella serenità e nell’autenticità che a tutti dovrebbe essere concessa.
Vi invitiamo a una riflessione. Quando parliamo di “persona LGBT+”, non stiamo parlando di un’entità astratta, di un manichino imbrattato di colore, impersonale e un po’ strano. Parliamo di bambini e bambine come i nostri figli e nipoti, che nel migliore dei casi rischiano di crescere in famiglie o di frequentare ambienti nei quali non sentiranno di potersi aprire, al prezzo di un inimmaginabile vissuto di dolore e solitudine. Nel peggiore dei casi saranno invece vittime di aggressione, da parte dei pari, o persino dei familiari. Parliamo di adolescenti come quelli che si incontrano numerosi nel centro storico viterbese, e che dovrebbero possedere gli strumenti per potersi comprendere nonché le occasioni per poter crescere come adulti risolti, sicuri e in salute.
Parliamo di adulti e anziani che sono medici, fornai, elettricisti, conducenti, dirigenti, avvocati, infermieri, educatori, docenti, che sono nostri, vostri amici e conoscenti, e che forse ancora non sentono di potersi prendere per mano con la persona amata, perché è incisa nella loro mente l’immagine dell’ultima coppia LGBT+ pestata, di cui parlava questo o quel TG. Parliamo di noi, di voi, delle persone a cui volete bene, a cui tenete, delle quali siete responsabili, con le quali scambiate sorrisi e improperi, con le quali vivete tutti i giorni. A chi retoricamente sostiene che è loro scelta quella di nascondersi, rispondiamo “NO”. Sono la paura e la violenza a motivare questo
nascondimento, la paura di essere insultati, di perdere il lavoro, di essere rifiutati e stigmatizzati. E
l’ignoranza perpetua il circuito, impedisce che vengano diffuse quelle conoscenze che permetterebbero alla paura di svanire. Quando l’ignoto diventa noto, la discriminazione retrocede, permane solo da parte di coloro che scelgono liberamente il linguaggio della violenza. Ecco perché
si rende necessario tutto questo. Davanti alle tiepide locandine contestatorie ritrovate nei pressi dell’evento, più ridicolmente malfatte che preoccupanti, non facciamo altro che confermare il nostro impegno. Di fronte ai tentativi di manipolazione della lotta per i diritti LGBT+, ai tentativi di appropriazione dei meriti di organizzazione e successo delle iniziative, alle oblique intenzioni che puntano a strumentalizzare la lotta per i diritti trasformando i consensi per fini altri, alle narcisistiche autocelebrazioni che sviliscono la missione sociale asservendola a protesi di un’assente autostima, di fronte a tutto questo, confermiamo il nostro impegno.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare ai prossimi eventi organizzati in difesa e sostegno della comunità LGBT+, per testare con mano l’aria di pace e disteso confronto che può manifestarsi quando ci si apre al dialogo, per mettere alla prova le credenze omobilesbotrasfobiche che si sono apprese nel tempo, e che ostacolano la comprensione alla maniera delle celebri fette di prosciutto sugli occhi. L’evento di ieri ha realizzato, ancora una volta, tutto questo.
Piccoli e grandi gesti, tutti significativamente orientati nel senso della libertà e della pacificazione sociale, nonché del riconoscimento e dell’informazione, che ci hanno permesso di poter consegnare
ufficialmente un assegno di 9000 euro a sostegno dei tante e tanti giovani che potranno essere sostenuti dal progetto Refuge LGBT.
Siamo, infine, orgogliosi di poter confermare il pieno successo dell’evento. Consideriamo questo successo come un’ulteriore pagina di storia aggiunta al percorso di crescita della nostra antica e specchiata città. Un grazie speciale a Sonia e Anna, a Irene della ProLoco Viterbo, a Francesco di Tetraedro, e alle ragazze e i ragazzi di Univercity e Universo Giovani, e a tutti coloro che hanno scelto di essere presenti, nel corpo o nello spirito.

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